Incarichi. Il canellese Lamberto Vallarino Gancia nuovo AD della fabbrica di cioccolato Domori a None (Gruppo Illy). «Dopo le bollicine e il teatro regalo emozioni con il cacao»

inserito il 26 Febbraio 2022

Dalle bollicine storiche di famiglia alla fabbrica di cioccolato. Lamberto Vallarino Gancia (foto), astigiano, canellese, della quinta generazione di imprenditori del vino fondatori della Gancia di Canelli (dove nel 1865 nacque il primo spumante d’Italia a base di uva moscato bianco) oggi di proprietà dell’oligarca russo Roustam Tariko, è stato nominato AD di Domori, società con sede a None (Torino) specializzata nella produzione di cioccolato e che fa capo a Polo del Gusto, holding del Gruppo Illy.

Racconta Gancia: «Con Riccardo Illy ci conosciamo e ci stimiamo da molto. Qualche tempo fa mi chiese di entrare nel CDA di Domori. Poi di esserne vicepresidente. Ora ne ho assunto la direzione come Amministratore Delegato. Darò continuità ai programmi di un’azienda che sta crescendo molto e ha tanti progetti. Tra questi anche una sede completamente rinnovata a None in quella che era della Streglio (il marchio è stato acquistato da Domori ndr). L’idea – annota ancora Lamberto Vallarino Gancia – è di costruire una Cittadella del Cioccolato nel cuore del Piemonte con, magari, un’estensione a Torino. Regaleremo emozioni e gioia. L’ho sempre fatto quando ero a capo della mia azienda spumantiera di famiglia e poi quando ho accettato di essere presidente del Teatro Stabile di Torino. Lo farò anche ora che sono a capo della Domori».

L’incarico a Lamberto Vallarino Gancia è confermato anche da una nota ufficiale diffusa qualche giorno fa dall’azienda che, tra le altre cose, specifica: «Il CdA, con decisione unanime, ha revocato tutte le deleghe attribuite a Lelio Mondella quale Amministratore Delegato della Società. La decisione del CdA è stata motivata per il venire meno della fiducia in un momento cruciale di espansione e transizione per la società di None. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Amministratore Delegato, con effetto immediato, Lamberto Vallarino Gancia, già Vice Presidente di Domori. Il Consiglio, sempre in data odierna, ha analizzato i dati di pre chiusura al 31 dicembre 2021. Le vendite complessive di Domori hanno registrato un volume pari a quasi 26 milioni di Euro, con un incremento del 40% rispetto al 2020 e del 34% rispetto al 2019».

Al di là di tecnicismi e rapporti manageriali Gancia porta in Domori il suo know how di manager di lungo corso nel settore food e beverage e in quello di enti e aziende sia di categoria sia in campo isttituzionale e finanziario come è evidenziato dalla sua scheda personale che recita così: “Enologo laureato all’University of California Davies, già presidente dell’azienda di famiglia, di Federvini e del Consorzio Alta Langa, vice presidente di Federalimentare e membro del comitato di Confindustria, di Contromarca ed IBC. Oggi è consulente, Presidente e Partner di Brainscapital srl società benefit, Vice Presidente ed appena nominato Amministratore Delegato di Domori srl, presidente onorario del Comitè Vin, accademico onorario dell’Accademia Agricoltura, della Vite e del Vino, Membro Scientifico di Agoinnova, professore a chiamata presso la SAA scuola di Amministrazione Aziendale Master Università di Torino, consigliere dell’Associazione del Nizza e dell’Azienda Agricola il Botolo. Ricopre l’incarico di Presidente della Fondazione del Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale. Ha contribuito a creare Brains Evolution la piattaforma di consulenza di smart consulting di qualità rivolta a imprese, liberi professionisti e privati”.

E il rapporto con il vino? «C’è ancora ed è molto vivo e in evolzuione – assicura Gancia -. Collaboro – dice – con un’azienda vitivinicola nell’Astigiano dove si producono, con altri vini del territorio anche Nizza docg, Moscato d’Asti docg e bollicine. In Domori poi abbiamo prodotti già abbinati a grandi vini come Champagne, Vermouth e liquori a base di una particolare fava di cacao e chissà che in futuro, dato il perfetto matrimonio tra diverse varietà di cioccolato e il vino, non nascano progetti che coinvolgano importanti denominazioni vinicole piemontesi».
Sarebbe cosa buona e giusta.

Filippo Larganà
(filippo.largana@libero.it)

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