I vigneti epici (e ripidi) del moscato fanno scuola in Europa. L’Arev (regioni Ue del vino) apre ad aiuti

inserito il 29 Aprile 2013

Per una volta il Piemonte vitivinicolo (e l’Italia) fa scuola in Europa. È stata accolta, infatti, da parte dell’Assemblea delle regioni europee vitivinicole (Arev) la proposta della Regione Piemonte (assessorato Agricoltura ed altri uffici) di riconoscimento di un intervento di aiuto per la viticoltura in forte pendenza nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale.

Ne dà notizia proprio la Regione Piemonte con in una nota spiega: «L’Arev, in occasione della sessione plenaria tenutasi il 24 aprile a Stoccarda, ha votato all’unanimità inserendo l’istanza del Piemonte all’interno del documento di risoluzione finale, facendosi carico di trasmettere e sostenere  la richiesta al Parlamento Europeo nel corso della fase di negoziazione».

da Palazzo Lascaris annota anche che «In Piemonte, come in altre aree dell’Europa, si sono sviluppati nel tempo vigneti contraddistinti da pendenze uguali o superiori al 30%, peculiarità di coltivazione che consolidano paesaggi viticoli di pregio paesaggistico-ambientale e svolgono un essenziale ruolo di conservazione del suolo e di regimazione delle acque. Il particolare drenaggio dei terreni, unito all’esposizione al sole e alle cultivar esistenti, portano inoltre alla produzione di vini di altissima qualità. I costi elevati di tale viticoltura e le maggiori difficoltà nella coltivazione dei terreni ripidi pongono in primo piano il rischio di abbandono di tali aree da parte delle aziende che ancora oggi operano su tali pendenze, con conseguente degrado di tali aree e rischio idrogeologico a danno dell’intero ambito socio-economico legato a tali terre, dunque della collettività».

L'assessore regionale Claudio Sacchetto a Canelli premia un vignaiolo dei "sorì"

L’assessore regionale Claudio Sacchetto a Canelli premia un vignaiolo dei “sorì”

L’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto si dichiara soddisfatto e dice che: «è stata riconosciuta la funzione essenziale di questo tipo di viticoltura, ma soprattutto coscienti delle fatiche imposte da un tipo di agricoltura che richiede più ore di lavoro e la quasi impossibilità di utilizzare mezzi meccanici, ci è sembrato doveroso richiedere l’inserimento di uno specifico sostegno a beneficio della viticoltura in forte pendenza (superiore o uguale al 30%), riconoscendo in questo modo a tali agricoltori la preziosa azione di prevenzione di eventi naturali quali l’erosione o la mancata regimazione delle acque superficiali, nonché la tutela di un patrimonio culturale composto di vini eccellenti. In breve tempo la proposta piemontese giungerà all’attenzione del Parlamento europeo, seguiremo con doverosa attenzione il prosieguo del procedimento auspicando una misura specifica per queste vigne speciali».

Da ricordare che qualche mese fa, a Canelli nell’Astigiano, su iniziativa della Regione Piemonte e del Consorzio di Tutela dell’Asti docg, si era svolta una premiazione dei vignaioli, oltre 800, che coltivano i “sorì”, cioè le vigne di moscato con pendenza anche superiore al 50%. In quella occasione si era sottolineato come proprio la filiera del moscato sia stata tra le prime a riconoscere        un premio in denaro, circa mille euro ad ettaro, per i vignaioli che ancora coltivano le vigne disagiate su crinali in forte pendenza.

 

1 Commento Aggiungi un tuo commento.

  1. luca vola 2 Maggio 2013 at 12:19 -

    credo che questa potrebbe davvero essere una svolta “epica” per l’agricoltura e mi piacerebbe che con questi potenziali incentivi molti giovani tornassero a lavorare le vigne, in particolar modo i surì (per il momento, almeno per me, non sono ancora sorì). che bello essere per una volta i primi e sono ancora più fiero del fatto che questa iniziativa sia partita dal ctm. sono felice che questa cosa non sia un’esclusiva del moscato, ad esempio anche nel roero ci sono moltissimi surì che meriterebbero un riconoscimento per evitare che entro pochi anni si trasformi tutto in un gerbido. la mia preoccupazione sta nel fatto che se l’unione europea stanzierà davvero dei fondi per incentivare i vigneti a forte pendenza non vorrei che i nostri politici non fossero in grado di accedervi e, dati i recenti fatti regionali e nazionali, ho molte riserve su chi è nelle stanze dei bottoni. però, giusto per non fare sempre il pessimista in un anno in cui il reddito ad ettaro calerà di due o tremila euro rispetto allo scorso anno, direi che questa approvazione da parte dell’arev è un ottimo inizio!!!

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