Il 2017 apre con una brutta storia. Niente vino o eccellenze agroalimentari. Questa volta ad essere nella bufera è il mondo editoriale piemontese con collegamenti in Liguria.
I colleghi di una testata quotidiana, Il Giornale del Piemonte e della Liguria edito da un gruppo cuneese, non prendono stipendio da mesi.
Un fatto inaccettabile di cui si sta interessando Stampa Subalpina che è il sindacato dei giornalisti piemontesi.
Ecco il comunicato diffuso ieri: “Non sono state “buone feste” per i redattori torinesi del “Giornale del Piemonte e della Liguria”, che da settimane attendono il pagamento degli stipendi di ottobre (in parte), di novembre e della tredicesima, una irregolarità nella corresponsione delle retribuzioni che va avanti da tempo, nonostante la proprietà abbia sempre escluso l’esistenza di una sofferenza economica. E all’inadempimento economico si è sommata la prepotenza: il direttore ha negato prima di Natale la pubblicazione di un comunicato sindacale della redazione. L’Associazione Stampa Subalpina esprime la sua piena solidarietà ai colleghi del “Giornale del Piemonte e della Liguria” e chiede all’azienda l’immediato pagamento delle retribuzioni arretrate o, in caso contrario, l’apertura di un tavolo di crisi con le organizzazioni sindacali”.
SdP, che è un blog di news agroeconomiche, segnala la vicenda per una serie di motivi: intanto alcuni di noi hanno condiviso percorsi professionali proprio con i colleghi del Giornale del Piemonte e della Liguria e hanno avuto modo di apprezzarne professionalità e onestà intellettuale. A loro deve andare la nostra solidarietà e vicinanza.
Gli stipendi in ritardo non possono essere la regola. Questo deve essere chiaro. Ne va della dignità del lavoratore che deve essere sopra tutto.
Inoltre SdP fa spesso riferimento a filiere ed eccellenze piemontesi in ambito agricolo. Bene, un tempo proprio la comunicazione e l’editoria erano un segno distintivo del Piemonte. Si guardava a questa regione non solo per il buon vino, l’ottimo cibo o le blasonate fabbriche di auto, ma anche per le vette di giornalismo, di letteratura e cultura che sapeva esprimere attraverso editori e gruppi imprenditoriali che avevano saputo costruire vere macchine di idee e di libertà.
Ora, tra fusioni, stati di crisi, agitazioni e stipendi in ritardo, viene da chiedere se sia ancora così.
SdP