È il primo evento internazionale legato al vino del 2020. E fa bene a vantarsene. Dopo il forfait di Vinitaly la Milano Wine Week (MWW), del vulcanico imprenditore milanese Federico Gordini, annuncia l’edizione 2020 che andrà in scena dal 3 all’11 ottobre. Raggiunto da SdP in una pausa («Sono in Oltrepo a ricaricare le pile») prima dell’apertura della manifestazione, Gordini racconta il ruolo del Piemonte nella più milanese (e italiana) rassegna vinicola di questo straniante 2020.
Dice: «La terza edizione della Milano Wine Week sarà all’insegna delle degustazioni masterclass, dei walk-around tasting, degli showcooking con chef famosi e del wine pairing, gli abbinamenti tra cibo e vino, ma anche di forum e meeting B2B. Insomma MWW potrà contare su un nutrito palinsesto che animerà il primo evento internazionale del 2020 interamente dedicato al mondo del vino, in grado di coinvolgere sia gli operatori, sia il pubblico di appassionati oltre i confini dell’evento fisico».
Arrivano i piemontesi
Poi ci sono i piemontesi in prima fila. «Il Piemonte fa parte integrante di questa MWW – annota Gordini -.Il Consorzio dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti docg ad esempio – aggiunge – non è solo partner della manifestazione, ma sarà protagonista assoluto di un intero quartiere della rassegna, quello di corso Sempione Arco della Pace. Lì – dice il patron della Milano Wine Week – il pubblico, in piena sicurezza, come in tutti gli eventi, potrà scoprire l’intero e variegato universo legato all’uva del Moscato bianco piemontese, tra degustazioni e presentazioni. Un momento importante e storico perché l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti sono vini che hanno fatto la storia dell’enologia italiana».Asti Spumante e Moscato d’Asti docg (presidente del Consorzio è Romano Dogliotti) saranno presenti anche in altri luoghi della MWW, nello spazio San Babila in piazza San Babila e a Palazzo Bovara. Tra le altre cose è previsto anche l’intervento dello chef Alessandro Borghese che è testimonial e ambasciatore dell’Asti e del Moscato d’Asti, e che sarà al centro di uno show cooking. Tra i partner di MWW c’è anche Piemonte Land (presidente Matte Ascheri anche alla guida del Consorzio del Barolo, Barbaresco e Langhe), il superconsorzio che armonizza le attività promozionali dei Consorzi vitivinicoli piemontesi.
«È una presenza importante perché attraverso Piemonte Land avremo la presentazione di molti vini piemontesi a conferma dell’attenzione e dell’importanza della sinergia tra il nostro evento e quel tessuto produttivo ed enologico piemontese che è alla base della produzione italiana» commenta Gordini il quale a proposito della collaborazione MWW– Piemonte conferma l’alleanza con Slow Food e il Salone del Gusto di Torino (al via l’8 ottobre, da Torino e sul web, insieme a Terra Madre ndr) che animeranno alcuni eventi milanesi nel segno di una sorta di “MiTo” del vino e del cibo, «il che fa ben sperare in un futuro al positivo per le agroeccellenze italiane nel solco di una promozione comune» assicura Gordini e c’è da augurarselo.
Ecco la Digital Wine Fair
Infine, ma non ultime, ci sono le novità tecnologiche, quelle che fanno esclamare “wow” persino ai disincantati nativi digitali. Spicca la Digital Wine Fair, una piattaforma digitale totalmente made in MWW che mette in collegamento l’evento milanese con varie città del mondo, da New York, a Miami a San Francisco, da Toronto, a Mosca, da Shanghai a Shenzhen.
Spiega Gordini: «Attraverso DWF, nelle varie città straniere, gruppi di operatori e winelovers, riuniti in sicurezza, parteciperanno a distanza, ma in presenza, a vere degustazioni guidate direttamente dalla MWW – e aggiunge -. Giunta alla terza edizione Milano Wine Week e anche sulla spinta dell’emergenza Covid che, in questo senso è stato anche uno stimolo, doveva potenziarsi e trasformarsi, in linea con i tempi e con l’obiettivo di offrire uno strumento forte e innovativo, che coinvolgesse e connettesse gli attori internazionale della filiera. È nata così Digital Wine Fair, la piattaforma digitale che permette l’incontro tra Cantine, Consorzi e aziende delle filiera ed operatori e buyers profilati di tutto il mondo, offrendo opportunità di dialogo, promozione e networking uniche, sia fisiche, sia digitali».
Dunque questa terza edizione della Milano Wine Week si candida davvero come laboratorio di quel “new normal” post Covid che ci deve costringere a pensare il nostro futuro in termini più tecnologici e rispettosi di tutto, dell’Ambiente come della nostra salute e di quella degli altri. Quella della MWW è certo un ruolo di guida che può essere di aiuto e di esempio per altri territori d’Italia, e non solo in tema vinicolo, Piemonte compreso.
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Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)