Nasce da un’idea dei produttori di vini passiti della Valle Bagnario (foto), in collaborazione con il Consorzio di tutela dell’Asti docg, il Comune di Strevi e l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, il progetto “La valle dei Passiti”.
L’iniziativa racconta, in forma itinerante con suggestive e scenografiche testimonianze fotografiche, la storia, le tradizioni, la passione e il futuro dei vini passiti nelle varietà aromatiche più diffuse di questo territorio: il Moscato e il Brachetto.
Anzitutto il Moscato che ha nella Valle Bagnario la sua culla, il suo tratto identitario più autentico. In questa valle, che nel 2023 ha ottenuto il riconoscimento per i paesaggi vitivinicoli storici, già ben più di mille anni fa si coltivavano i primi impianti di Moscato Bianco. A quell’epoca servivano a produrre un vino liquoroso, da messa, ottenuto con una tecnica di appassimento naturale delle uve al sole, considerata ancora oggi, la più antica pratica enologica del Piemonte.
Siamo davanti, dunque, a quelli che possono essere considerati i primi passi di una tradizione secolare che resiste ancora oggi e che trova continuatori e testimoni in cinque aziende produttrici di Moscato Passito. Esse sono: Bagnario di Ivaldi Giampaolo, Cà Di Cicul di Carla Salina, Ca Du Ruja di Domenico Roglia, Bragagnolo Vini Passiti e Azienda Marenco, che dal 2004 si sono costituite in Associazione, a garanzia e tutela della filiera di produzione.
L’identità storica, unita a moderne ed attuali tecniche enologiche, hanno valorizzato il Moscato Passito della Valle Bagnario al punto di diventare, nel 2000, un Presidio Slow Food, a tutela della biodiversità e, successivamente nel 2005, di ottenere il riconoscimento della nuova DOC “STREVI” (entrato nel 2023 sotto la tutela del Consorzio dell’Asti).
È il giusto traguardo per un vino straordinario, dal colore giallo dorato con sfumature ambrate; al palato dolce, con note di confettura, agrumi canditi, frutta secca e spezie, il tutto in un elegante equilibrio. Adatto in numerose occasioni enogatronomiche il Moscato Passito Strevi Doc ben si accompagna ai dolci a base di noci, nocciole, mandorle e castagne, cioccolato e formaggi. Ed è perfetto anche degustato come vino da meditazione.
La Valle Bagnario è anche la patria del Brachetto. E proprio la possibilità di incontrare, in questo territorio, i due grandi vini aromatici Piemontesi, nelle loro diverse declinazioni (bollicine, dolci e passiti) chiude idealmente un cerchio rendendo ancora più unico e raro questo meraviglioso territorio.
Da qui la decisione di nobilitare questa zona così pregiata con la creazione di un percorso itinerante punteggiato da pannelli fotografici che raccontano la filiera del Passito, un racconto per immagini che accompagna il visitatore alla scoperta del territorio, fissato in scatti fotografici realizzati in stagioni diverse, facendo conoscere in questo modo la coltivazione delle uve, che segue un andamento dinamico e sostenibile in tutta la filiera, dalla raccolta all’appassimento, operazioni antiche che precedono le lavorazioni in Cantina. Ogni passaggio è scandito con riferimenti fotografici e divulgativi precisi, fino agli abbinamenti con cini e momenti di vita.
Per celebrare questo Passito dalla longevità straordinaria e tale da essere denominato il “Vino dei cent’anni”, vi invitiamo all’inaugurazione del progetto enoturistico, STREVI “La Valle dei Passiti”, che si svolgerà sabato 11 maggio 2024, nelle Segrete del Palazzo comunale di Strevi, a partire dalle 10,30 (vedere programma qui sotto).
Inoltre domenica 2 giugno 2024 si svolgerà a Strevi nella “Valle dei Passiti”, la 21ª edizione della “Passeggiata Slow”, uno degli appuntamenti enoturistici di maggior tradizione del territorio. È un percorso a tappe tra i vigneti e le cantine dei Produttori di Passito, immersi nelle meravigliose colline del Monferrato che fa parte del sito dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dal 2014, primo tra le aree vinicole italiane di pregio, tutelato dall’UNESCO e Patrimonio dell’Umanità.