Enoteche e Covid. I primi 40 anni dell’Enoteca regionale “Terme e Vino” di Acqui. «Abbiamo consegnato vino a domicilio, cambiato logo e sito e abbiamo progetti, ma ora vogliamo una nuova normalità»

inserito il 29 Marzo 2021

Palazzo Robellini è uno storico palazzo di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, che si trova esattamente davanti al municipio della città termale perla del Monferrato. È la sede dell’Enoteca regionale che, anche nella sua denominazione “Terme e Vino”, riunisce le due anime di Acqui, quella delle sue famose acque termali benefiche, note fin dall’antichità e valorizzate, più di quanto si faccia ora, dagli antichi romani, e quella delle sue colline disegnate dai filari di vite che danno vini splendidi, Brachetto d’Acqui e Moscato d’Asti docg su tutti e parimenti noti e apprezzati da secoli. Una bella responsabilità, dunque, per per l’Enoteca e per la sua giovane presidente, Annalisa Vittore che racconta come l’ente abbia affrontato la pandemia. «Essenzialmente con la spedizione a domicilio dei nostri vini – dice -. Con tutti gli venti bloccati per le chiusure dovute al Covid – spiega -, l’unica cosa che potevamo fare era quella di tenere teso il filo tra noi e i nostri clienti e visitatori attraverso le prenotazioni e la consegna a domicilio e devo dire che la risposta c’è stata». 
L’Enoteca acquese ha proposto box a tema ispirate alle festività, alla stagionalità e ai prodotti del territorio. Racconta Vittore: «Con i produttori della Robiola di Roccaverano dop abbiamo dato vita a una goloso pacchetto a base di formaggi e vini tipici, un abbinamento perfetto che ha avuto molto successo». Tanto successo hanno avuto le proposte dell’Enoteca acquese che i suoi eno-fattorini hanno consegnato pacchi, oltre che in Piemonte, anche in altre regioni italiane, Lazio compreso. «Una bella soddisfazione che ci ha confermato come i nostri clienti-visitatori non ci abbiano mai dimenticato».
Quello che, tuttavia, all’Enoteca regionale “Terme e Vino” di Acqui Terme sono mancati sono stati gli eventi. «Confermo – ammette la presidente -. Le cene con i nostri soci, i produttori, ma anche quelle istituzionali con gli enti pubblici, il Comune, la Provincia la Regione, sono stati una grave mancanza. Ora speriamo nel futuro». Già il futuro. In questo complicato 2021 che, purtroppo, sta somigliando sempre di più quello che fu il terribile 2020, l’Enoteca acquese compirà i suoi primi quarant’anni. Un traguardo importante, da sottolineare, ma come? «Ci sono progetti, ma subordinati a come andrà la pandemia – chiarisce Vittore che annuncia -. Abbiamo rinnovato il logo e a breve avremo anche un nuovo sito web. Stiamo valutando un e-commerce, uno shop virtuale a disposizione dei nostri clienti. Inoltre, con le Enoteche regionali di Canelli, Nizza Monferrato, Ovada e Casale, predisporremo pacchetti turistici per quando si potrà viaggiare. Infine vorremmo festeggiare i nostri primi quarant’anni durante la prossima edizione degli Acqui Wine Days, la rassegna che lo scorso anno ha valorizzato in modo esemplare i vini acquesi, Brachetto e Acqui docg in testa. Ci contiamo». 

fi.l.

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