Eno-promozione. Walter Massa a tre anni dall’intervista con SdP manda un messaggio alla Giunta regionale targata Chiamparino: «Il Piemonte rilanci il vino facendo coccodè»

inserito il 3 Luglio 2014

Ci aveva provato a giugno 2011 quando, intervistato da Sdp, aveva detto peste e corna dei politici piemontesi senza idee (leggete qui). Oggi, Walter Massa, vignaiolo epico dell’Alessandrino, papà e mentore del Timorasso, rilancia la sua idea, semplice come l’uovo di colombo, per rendere il Piemonte davvero la regione del vino italiana. E lo fa mandando chiari segnali alal Giunta regionale che oggi è targata Sergio Chiamparino e ha come assessore all’Agricoltura, un agricoltore astigiano, Giorgio Ferrero, da sempre sensibile ai temi enologici.

Massa ha inviato ai media una lettera dove, citando il patron di Eataly, Oscar Farinetti, invita i piemontesi “a fare coccodè”, cioè a comunicare meglio quello che fanno, nella fattispecie in tema di vino. Raggiunto da SdP spiega: «Ho ripreso quello che avevo dichiarato ai vostri microfoni più di tre anni fa. Ci sono poche idee, si va avanti in ordine sparso, non si pensa in grande, anzi si pensa a fare steccati. Ma dico io, è mai possibile sentire ancora oggi, nel 2014, chi si candida a fare la porta del Sud Piemonte oppure che ancora di lamenta perché è rimasto fuori dalla zona Unesco. Suvvia un po’ di colpo d’ala. Il Piemonte vero non è questo. È fare squadra che vince. È comunicare meglio e di più, magari solo mettendo mega cartelloni che indichino le produzioni, i territori. Se si continua a parlare e piangersi addosso non si va da nessuna parte».

Chiarissimo. Ed ecco la lettera firmata da Walter Massa:

«Come imprenditore, facente parte della comunità del Piemonte ed attore attivo viticolo, enologico e comunicativo, mi associo al gaudio generale che la nomina a patrimonio dell’UNESCO ha generato in noi.

Una considerazione a livello mondiale è una cosa che dà valore aggiunto a tutti, sì, a tutti: da chi cammina queste terre, sia esso abitante o turista, fino a chi le promuove per amore o per lavoro nel mondo, dalle vigne alle botteghe alle fabbriche.

Da diversi lustri e con un forte credo, più di una generazione di vignaioli è riuscita a trasmettere e dare lustro ad altre aree del Piemonte vitivinicolo con il grande risultato di colmare i “gap” di cultura, d’immagine e di mercato.

Parlare con il vino di Colline Novaresi, di Gattinara, di Caluso, delle realtà biellesi, del Pinerolese, del Saluzzese, di Carema, di Dogliani, di Ovada, di Gavi e di Tortona, ora è “slang” in tutte le enoteche del mondo. Queste aree sapranno collaborare a far ancora più bella e forte la nomina appena ricevuta.

Esattamente come si vede transitando in autostrada a Lione e a Digione, ove sta scritto a tutta ampiezza delle 6 corsie stradali PORTE DE BOURGOGNE, il Piemonte deve apporre a tutti i cavalcavia o Galerie delle sette autostrade che lo transitano la semplice scritta PORTA DEL PIEMONTE. 

Con questa semplice e economica operazione daremo un senso comunicativo verso l’esterno e di forte rispetto per chi qui ha le proprie radici.

Quale segno migliore di cambiamento, e di rottamazione, può dare il neo Presidente della regione Sergio Chiamparino, la sua Giunta e la minoranza consigliare?

PORTE DE BOURGOGNE, che da anni sta scritto sull’autostrada tra Lione e Digione, non è invenzione mia. Ma se dal GALLO della Francia prendiamo tanti spunti, prendiamone anche uno dalle GALLINE, facciamo (tutti insieme) COCCODE’».

Walter Massa

Ed ecco l’intervista che ci concesse nel giugno 2011 Walter Massa, dal minuto 3,40 il “coccodé” del produttore alessandrino.

 

1 Commento Aggiungi un tuo commento.

  1. Fabio Gallina 3 Luglio 2014 at 17:25 -

    Sul “coccodè” voglio i diritti d’autore!!!

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