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Effetto “B”, ovvero Barolo e Barbaresco come il Cav: bistrattati dalla stampa estera

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Riceviamo e pubblichiamo una difesa d’ufficio di Barolo e Barbaresco da parte di consorzio di tutela e enoteche del territorio, firmata addirittura dai tre presidenti. Ma era davvero necessario? Non si rischia di fare la figura dei permalosetti in un momento in cui il mercato che non tira molto favorisce reazioni isteriche? Mah. Intanto ecco il comunicato stampa diffuso oggi, 6 luglio 2009.

“A fronte di alcuni articoli pubblicati nelle scorse settimane dalla stampa internazionale, in cui viene messa in dubbio la qualità dell’annata 2006 per Barbaresco e Barolo, il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, l’Enoteca Regionale del Barbaresco e l’Enoteca Regionale del Barolo vogliono chiarire eventuali equivoci. L’assoluta maggioranza dei produttori di questi due vini e dei consumatori del Barbaresco 2006 (già in commercio dai primi di gennaio 2009) ritiene che il 2006 si possa con fondamento considerare un’annata molto buona, con punte di eccellenza.

 Il Barolo 2006 sta ancora maturando nelle cantine per il suo terzo anno di invecchiamento obbligatorio, ma le impressioni degli enologi sull’evoluzione di questo Nebbiolo atto a Barolo sono molto positive. Il Barbaresco 2006, invece, ha già raccolto l’apprezzamento del pubblico in molteplici occasioni, non ultima la manifestazione-anteprima Il Barbaresco a Tavola, che si è svolta per tre venerdì consecutivi (il 15, il 22 e il 29) del mese di maggio in tredici ristoranti della zona di origine. All’evento hanno partecipato quasi 2.000 persone, che hanno affollato i tredici ristoranti e hanno espresso piacevole soddisfazione per i vini degustati, una settantina di Barbaresco Docg 2006 di altrettanti produttori provenienti da varie aree della zona di origine.

Per sottolineare ulteriormente il forte valore qualitativo dell’annata 2006 sia per il Barbaresco, sia per il Barolo, ricordiamo i passi salienti dell’evoluzione climatica dell’annata.

L’inverno 2005/2006 ha portato buone precipitazioni nevose, ma la primavera è stata avara di piogge, creando rischi di carenza idrica, colmata poi dal clima piovoso della seconda metà di giugno.

L’estate, iniziata all’insegna dei temporali, è tornata al clima secco, con un luglio tra i più caldi che si ricordino. La parte centrale di agosto ha riportato acqua e rinfrescamento, annullando la precocità maturata nel mese precedente.

Il mese di settembre – solitamente cruciale per il consolidamento definitivo della qualità delle uve Nebbiolo per questi due vini – ha manifestato una situazione climatica assai favorevole, con un caldo ventilato durante le ore diurne e fresco nella notte, che ha permesso una corretta maturazione dei grappoli. Anche le piogge verificatesi tra il 24 e il 26 settembre non hanno creato alcun problema alla qualità delle uve. Al massimo hanno determinato una breve interruzione della vendemmia, che si è però conclusa tra la soddisfazione generale.

Il 2006 è stata, quindi, un’annata dai ritmi normali, con la vendemmia delle uve Nebbiolo, sane e di ottima qualità, svoltasi tra fine settembre e inizio ottobre.

Per quanto concerne il vino, sia il Barbaresco, sia il Barolo del 2006 ostentano grande struttura, completata da pienezza e rotondità, un modo di essere che consente anche a un Barbaresco o a un Barolo giovane di proporre la sua veste di vellutata eleganza. Il colore granata è intenso, segnato a volte da residui riflessi rubini. Ampio il profumo, con nitidi sentori fruttati, insieme alle prime note speziate. Pieno e persistente è il sapore”.

Claudio Rosso, presidente Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero

 

 

Giancarlo Montaldo, presidente Enoteca Regionale del Barbaresco

 

 

Renata Salvano, presidente Enoteca Regionale del Barolo

 

 

 

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