Economia vinicola. Clessidra ha la maggioranza di Mondodelvino Spa (Cuvage e Ricossa). «Polo da 350 milioni di euro». Rumors di altri movimenti societari nell’Astigiano

inserito il 17 Maggio 2021

Grandi e piccoli movimenti societari nel mondo del vino piemontese. Da una parte un “fondo” che entra nella maggioranza di un grande gruppo vitivinicolo di cui fanno parte un paio di Cantine con sedi in Piemonte, dall’altra i rumors con al centro realtà vinicole, sia storiche sia relativamente più giovani, che dovrebbero, il condizionale è d’obbligo in mancanza di riscontri ufficiali, concludere importanti accordi.

Per quanto riguarda il primo caso è di alcune settimane fa la notizia che dopo la recente operazione con Botter (importante realtà vinicola veneta), Clessidra Private Equity Sgr, per conto del fondo Clessidra Capital Partners 3, abbia sottoscritto oggi un accordo per l’acquisizione di una quota di maggioranza di Mondodelvino, gruppo vinicolo italiano guidato dalla famiglia Martini, fondatrice dell’azienda, insieme ad altri due soci, nel 1991. Si legge nella nota ufficiale che: «Come per la famiglia Botter, che ha re-investito nel gruppo e continua a ricoprire ruoli manageriali, anche la famiglia Martini rimarrà nella compagine azionaria e continuerà a rivestire incarichi operativi di rilievo, insieme al resto del top management dell’azienda, assicurando così la continuità gestionale dell’azienda». Del resto, secondo la stessa nota, Mondodelvino è tra le prime venti cantine italiane e tra le prime dieci private, inoltre nel 2020 ha registrato ricavi in crescita di oltre il 6% e pari a circa 120 milioni di euro, per il 90% realizzati all’estero principalmente in UK, Germania, Paesi Nordici, Canada e Russia. Del gruppo fanno parte due tenute piemontesi: Cuvage, ad Acqui Terme in provincia di Alessandria, specializzata nella produzione di spumanti e Ricossa, nell’Astigiano, che produce vini fermi. Entrambe le Cantine hanno all’attivo non solo produzioni di livello, ma anche importanti riconoscimenti sia nazionali sia internazionali. Che cosa accadrà ora? Molti osservatori predicono un consolidamento del gruppo. Una conferma si legge nella nota stampa dove è dichiarato che: “Mondodelvino costituisce un ulteriore importante passaggio nel percorso di creazione di un leader italiano nel comparto, un player che, già considerando le due aziende in portafoglio (Botter e Mondodelvino ndr) , diventerà il primo operatore privato italiano in termini di ricavi complessivi con circa 350 milioni di euro realizzati nel 2020. Le due società, inoltre, presentano un’elevata complementarietà sia in termini di denominazioni di vino che in termini di mercati geografici serviti”. Insomma un’assicurazione dell’attenzione che i nuovi investitori metteranno nello sviluppo di Mondodelvino e delle Case vinicole collegate.

Intanto anche realtà vinicole piemontesi con volumi e dimensioni più ridotti sono in fermento. Ancora non è possibile raccontare nei dettagli queste operazioni perché vige il più stretto e comprensibile riserbo. I movimenti, comunque, coinvolgerebbero Case vinicole dell’area astigiana. Una sarebbe al centro di un accordo societario con una griffe langarola. Non si sanno ancora i termini dell’intesa, ma l’idea sarebbe quella di integrare vini astigiani e di Langa per offrire una ventaglio completo delle migliori eccellenze piemontesi in forma “vini d’autore”. Nell’altro caso di tratterebbe di una Casa vinicola con alle spalle una solida storia di imprenditoria vinicola. Nel suo futuro ci sarebbe o un passaggio di mano o l’ingresso di nuovi soci. Il riserbo qui è ancora più stretto, anche se qualcosa di più si dovrebbe sapere nelle prossime settimane.
Un fatto è certo, nonostante la pandemia e la conseguente devastante crisi economica il settore del vino continua ad attirare investimenti, anche importanti.

Filippo Larganà
(filippo.largana@libero.it

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