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È morto Mike Bongiorno. Fu il testimonial più famoso della Grappa Bocchino. Il ricordo di Carlo Bocchino intervistato da Sdp

«Concludendo, grappa Bocchino Sigillo Nero. Sempre più in alto!». Chi non ricorda questo fortunato slogan che, tra gli anni Settanta e Ottanta, fece conoscere la più famosa grappa canellese a tutta Italia. Era affidato a Mike Bongiorno, già allora un mito tv, che è morto oggi, 8 settembre, ad 85 anni per un infarto. Quella frase, momento centrale di un carosello prodotto dall’agenzia Full di Milano guidata da quel Pino Khail che poi diventò direttore della rivista Civiltà del Bere, si trasformò, quasi come il suo «Allegria!», in un modo di dire popolarissimo. Nel contempo sdoganò la grappa, fino ad allora distillato che si riteneva adatto a guide alpine e montanari, anche nei salotti bene e nelle famiglie italiane. Carlo Bocchino, patron della distilleria canellese, intervistato da Sdp ha ricordato proprio il Mike Buongiorno testimonial della grappa di famiglia. «Era una persona eccezionale – ha detto -. Io tra la fine degli Anni Settanta e i primi Anni Ottanta, lo seguii in tutti i caroselli che girò per la nostra grappa. Fu un’avventura affascinante. Lui era uno sportivo e uno sciatore provetto, e un professionista vero e genuino. In tutte le scene, sia quelle sugli sci, che sulla pareti di roccia, sull’elicottero o sulla mongolfiera, Mike non volle mai la controfigura, rischiando sempre di persona. Come quella volta che rimase bloccato per il maltempo sul Cervino. «Da terra fu subito organizzata una spedizione di soccorso. Ma alla fine fu un elicotterista coraggioso e bravissimo a prelevarlo individuando uno spiraglio nelle nubi minacciose che avevano circondato la vetta della montagna dove si trovava Bongiorno». Carlo Bocchino ha ricordato tanti episodi e aneddoti: la giornata canellese dell’81, con Mike che scese nel centro di Canelli a bordo di una grande mongolfiera rossa atterrata in mezzo alla folla festante, gli altri atterraggi in pallone aerostatico tra i filari con i contadini che vendemmiavano, «tutti si guardavano a bocca aperta Mike che scendeva dalla mongolfiera come se nulla fosse». Infine il rimpianto per la scomparsa del papà della tv italiana: «Con lui – ha detto Carlo Bocchino – ci sentivamo ancora qualche volta, per farci gli auguri. La nostra famiglia e la nostra azienda gli ha sempre dovuto molto». 

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

Sdp pubblica due frame dello spot presi da Internet  

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