
Dal primo impiego nell’ufficio paghe di una piccola fabbrica a fondatrice di una startup di successo che poi viene ceduta a un grande gruppo di prodotti per l’edilizia. È la storia di successo, in estrema sintesi, di Lorena Gamberini, ex imprenditrice («Purtroppo è così» commenta con un po’ di rammarico) emiliana in un settore estremamente maschile come può essere quello d’edilizia.
Lorena l’ha raccontata, dialogando con il nostro Filippo Larganà (la nostra video intervista in fondo a questo servizio), venerdì 7 marzo, il giorno prima della Festa delle Donne, sul palco del Centro Enoturistico di Cantina Barbera dei Sei Castelli in regione Opessina a Castelnuovo Calcea nell’Astigiano, nell’ambito dell’iniziativa Aperivino che ogni venerdì prevede degustazioni di vini e prodotti tipici.
La vita da imprenditrice della Gamberini, che è diventato anche un libro (lo trovate qui), è punteggiata ovviamente da successi e fallimenti («Ma io ricordo solo i primi» assicura), con un filo rosso di elementi costanti: il coraggio di osare, la voglia di innovare e la passione per il proprio lavoro.
Valori condivisi anche dalle molte imprenditrici piemontesi che hanno preso la parola dopo la presentazione di Gamberini (preceduta dai saluti del presidente della Cantina, Maurizio Bologna e da quelli di Alberto Gai, responsabile del Centro Enoturistico).
Sono intervenute: Mariuccia Borio di Cascina Castlet (Costigliole d’Asti), donna del vino e storica produttrice vitivinicola di vini del territorio «Uomini o donne in impresa non importa. Siamo complementari. Dobbiamo collaborare. Il resto non conta»; Alessia Gambino dell’omonima tipografia di Canelli nel cuore della produzione di spumanti rinomati in tutto il mondo, «lavorare in famiglia non è facile, ma gli uomini mi ascoltano»; Monica Masino, sindaca di Montegrosso d’Asti, «Fare politica locale da donna è fare la differenza, ogni giorno», Monica Monticone, viticultrice, produttrice di vini e presidente di Coldiretti Asti: «Noi agricoltori siamo sotto il sole. Basta poco per rovinare il nostro lavoro. Uomini o donne dobbiamo essere uniti».
Non è mancata qualche significativa voce maschile: Giorgio Gozzelino, enologo, ha posto l’accento sul tema importante del ricambio generazionale alla guida delle imprese; Paolo Porrino, amministratore delegato e manager, ha sottolineato come il valore aggiunto del multiculturalismo anche nelle aziende sia un plus imprescindibile, anche dal genere; Marco Francesconi, casaro e allevatore, ha rimarcato il piacere di fare un mestiere che appassiona; e Vincenzo La Salvia, ex dirigente di grandi industrie automotive, ha ricordato l’acume e la determinazione delle donne.
Infine ci sono state le conclusioni del direttore enologo della Cantina, Enzo Gerbi, che ha ricordato come il coraggio e l’innovazione, insieme alla passione, siano stati i valori anche alla base dei progetti della Sei castelli, dal Centro Enoturistico, struttura di vendita e promozione dei vini, ma anche di valorizzazione del territorio Unesco e di tante iniziative culturali e sociali, al “Il Risveglio del Ceppo”, che ha portato al recupero di antiche viti di Barbera, al museo L’anima del Vino con le sculture-ceppi dell’artista Ezio Ferraris.
Qui di seguito le immagini della serata e l’intervista in video a Lorena Gamberini.














