Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Luigi Veronelli che ci è stato inviato da Roberto Marmo, presidente della cantina sociale di Canelli. «Il 29 novembre, cade il quinto anniversario della morte di Luigi Veronelli; un uomo che fece della comunicazione e del suo amore per il vino e per tutte le eccellenze italiane, la sua ragione di vita e di lavoro. Credo che il Piemonte e in particolare Canelli, insieme a tanti produttori italiani, debbano molto a Veronelli. Intanto lui sdoganò sui grandi media il giornalismo enogastronomico e lo trasformò da mera elencazione di notizie a vera ricerca sul campo, paese per paese, produttore per produttore. Nell’Astigiano, Luigi Veronelli ha lasciato impronte indelebili, tracce che ancora oggi indicano via maestre in tema di vino e buona tavola. Fu tra i promotori, insieme all’indimenticabile Giacomo Bologna vignaiolo di Rocchetta Tanaro, della Barbera d’Asti; e fu lui a tenere a battesimo, insieme ad un pugno di tecnici e produttori, il Loazzolo doc. Io ricordo una delle sue ultime uscite, poco prima della sua scomparsa, nel Salone Riccadonna, a presentare e premiare gli artigiani della buona tavola. E lo ricordo anche passeggiare per Canelli, con Beppe Orsini, attivissimo enogastronomo canellese. Questo vuole essere il mio ricordo al grande Luigi Veronelli».
Roberto Marmo – Presidente Cantina Sociale di Canelli