Una cinquantina di operatori del settore vinicolo, con importatori, buyers, giornalisti e blogger, al centro della prima masterclass organizzata in Danimarca dal Consorzio dei Vini d’Acqui in sinergia con le aziende produttrici della filiera e Danitacom, la camera di Commercio italiana in Danimarca.
Location dell’evento è stato il roof top del Level Six, locale pop e fashion di Copenaghen. A condurlo è stato Thomas Ilkjær, noto comunicatore e relatore danese che scrive di vino ed è molto esperto delle denominazioni vinicole italiane più prestigiose.
Lusinghiero il suo commento al termine dell’incontro: «Finalmente – ha detto Ilkjær – abbiamo partecipato a una masterclass meno formale e più easy di quelle che siamo abituati a vedere qui in Danimarca. Bene ha fatto il Consorzio a proporre vini che qui non hanno quasi comparazione. Il Brachetto d’Acqui dolce – ha spiegato ancora – ha molte potenzialità soprattutto, ma non solo, tra i consumatori giovani». Secondo Ilkjær l’Acqui Rosso può benissimo rivaleggiare con altri vini rossi per le caratteristiche uniche di vino ottenuto da un’unica uva a bacca nera aromatica. «Interessante l’Acqui docg Rosé nelle versioni spumante e fermo su cui, però, la filiera deve lavorare ancora molto per trovare una comunicazione corretta e vincente anche perché nel settore rosati la concorrenza è molto forte» ha detto Ilkjær.
Oltre ai vini a base di uve brachetto sono stati proposti due cocktail con il Brachetto d’Acqui dolce dimostrando tutta la sua versatilità confermata anche dall’abbinamento dei vini a denominazione Acqui con piatti tipici danesi salati e dolci come le preparazioni con l’aringa o il salmone o la torta di mele in vasetto.
Venticinque le etichette che hanno partecipato alla missione danese, di cui alcune già importate e altre alla ricerca di questo mercato. Alcuni professionisti si sono già dimostrati interessati ai Vini d’Acqui proposti a Copenaghen e hanno auspicato un altro evento con i vini d’Acqui magari già in autunno. D’altra parte in Danimarca, come in molte altre parti del mondo, la cucina e la cultura italiane sono molto apprezzate tanto che sono molti i danesi che amano e parlano l’italiano. Segnali positivi che dovrebbero convincere le aziende produttrici della filiera del Brachetto ad insistere su questo e su altri mercati del Nord Europa.
«L’evento a Copenaghen dimostra ancora una volta come l’azione del Consorzio sia ancora determinata e concentrata sul futuro di una denominazione che ha ancora molto da dire» è stato il commento finale di Paolo Ricagno, presidente del Consorzio Vini d’Acqui.