Vino crisi. Viticoltori e cantine piemontesi al tubo del gas, e c’è chi mette in scena la bagarre sinistra-destra

inserito il 14 Agosto 2010

Il Giornale e Il Riformista contro Repubblica, anzi, meglio, contro Carlin Petrini, lìder maximo di Slow Food reo di aver sostenuto che la sovraproduzione di vino può portare a speculazioni e qualità minore. Tanto è bastato perché Chicco Testa sul Riformista e Luigi Mascheroni sul Giornale, scagliassero le loro frecce avvelenate.

Al di là delle polemiche, pane quotidiano di alcuni giornalisti vere “jene dattolografe” (la definizione è di Maria Laura Rodotà del Corriere dedicata ai colleghi che si occupano di politica), a noi di Sdp la querelle anti-Petrini puzza di bruciato.

Per capire, però, bisogna fare qualche passo indietro.

Il 12 agosto, Petrini, pubblica sul quotidiano diretto da Ezio Mauro, un editoriale intitolato “Vendemmia, un’ottima annata, ma non significa vino di qualità”. Leggetolo qui.

Il fondatore di Slow Food, in sostanza, rileva il crollo dei prezzi all’ingrosso di vini pregiati italiani tra cui il Barolo a 2,5 euro, e il Barbaresco a un euro. Tutte cose vere. Nell’ambiente da mesi si parla, con preoccupazione, di questo crollo.

Quindi mette in guardia contro il rischio speculazione e auspica che si produca meno uva nei filari per garantire prezzi e qualità dei vini in modo da non sputtanare le etichette italiane.

Apriti cielo. Prima Chicco Testa (sì, proprio l’ex pasionario ambientalista poi diventato top manager di aziende del settore energia e sostenitore del nucleare) sul Riformista con un pezzo intitolato “La sinistra si batte per il vino caro” e poi Luigi Mascheroni sul Giornale con l’articolo speculare “La sinistra chic vuole il vino per ricchi“, hanno gridato allo scandalo e indicato Petrini come un comunista con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra, colpevole di predicare una sorta di oligarchia del gusto, secondo cui solo chi ha i soldi può mangiare e bere bene, gli altri s’ingozzino pure di cibo spazzatura e vinelli a basso costo.

Che Slow Food non si capisca bene, come acutamente scrive Mascheroni, se sia un’idea poi diventata business o il contrario, è un perfido dubbio condivisibile per noi jene dattilografe. Ma che Il Riformista e Il Giornale buttino il politica una semplice regola di mercato è tutt’altra cosa, anzi, è un bell’esempio di manipolazione dell’informazione.

Sì, perché Petrini, almeno questa volta, non ha fatto il radical chic difendendo chi può permettersi di pagare 50 euro una Barbera d’Asti docg, ma ha parlato di una situazione drammatica che, da piemontese, conosce bene.

Sarebbe bastato che Testa e Mascheroni avessero fatto qualche ricerca su Internet. In una parola che si fossero informati.

Magari avrebbero intercettato il manifesto di alcuni giorni fa con l’appello di cantine sociali e consorzi che chiedono ai parlamentari del Piemonte e allo Stato aiuti perché la Barbera e il Dolcetto  non si vendono più (spuntano prezzi all’ingrosso tra i 20 e il 30 centesimi di euro al litro, altro che Barolo e Barbaresco), le cantine sono piene e il rischio speculazione è già una realtà da mesi con bottiglie vendute nella Gdo ben al di sotto dei 2 euro.

Magari avrebbero trovato traccia delle polemiche di questi giorni tra vignaioli del moscato d’Asti e aziende spumantiere: i primi predicano rese per ettaro limitate, i secondi le vorrebbero più alte. E speriamo che in vista della vendemmia ci sia un’intesa sul futuro dell’unica uva che oggi in Piemonte garantisce un reddito dignitoso ai viticoltori.

Insomma Testa e Mascheroni, se si fossero informati, avrebbero capito che forse, almeno questa volta, Carlin ha sostenuto una battaglia a favore del popolo dei filari e non pro griffe enologiche o eno-consumatori snob.

Perché se è vero che l’Italia è il maggiore produttore di vino del mondo, prima di fare sberleffi ai cugini francesi (che però si autoriducono la produzione quando il mercato è a rischio speculazione), dovrebbe riuscire a venderlo bene (e non a svenderlo) questo benedetto vino.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

5 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. andrea petrini 15 Agosto 2010 at 21:36 -

    Franco ma il tuo post on l’ho più visto

  2. filippo 14 Agosto 2010 at 17:21 -

    Grazie, Frank. Ricambiamo stima e assonanza di idee…

  3. Franco Ziliani 14 Agosto 2010 at 16:54 -

    bravissimi! Io ho denunciato l’assurdità dell’articolo de Il Giornale nella mia pagina su Facebook

  4. filippo 14 Agosto 2010 at 13:32 -

    Grazie, Andrea anche noi siamo con te (e il tuo blog)… e grazie per il “ragazzi”…

  5. andrea petrini 14 Agosto 2010 at 11:31 -

    Ragazzi, sul mio blog sto facendo una battaglia contro chi scrive certe cavolate. sono con voi!

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