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Convegno a Costigliole d’Asti. Sostenibilità in vigna, Scienza e buonsenso dicono di sì, ma c’è il nodo dei costi e del reddito dei vignaioli non sempre adeguato

Si fa presto a dire sostenibilità in vigna, ma bisogna fare i conti, letteralmente, con costi aumentati e ricavi non adeguati. Da una parte, dunque, c’è la scienza che indica la strada, anche in considerazione di problemi sempre più pressanti come la salute ambientale, il cambiamento climatico e le fitopatologie sempre più aggressive; poi c’è e il mercato che esige prodotti bio e sostenibili (non sempre le due cose coincidono). Dall’altra parte ci sono nodi da sciogliere non di poco conto, su tutti i costi di produzione in ascesa libera, la competizione di prodotti a basso costo e un reddito agricolo che per alcune coltivazioni è ben al di sotto della soglia sufficiente non solo a garantire serenità e dignità, ma anche l’accesso a quelle buone pratiche ecosostenibili in vigna e in Cantina che la scienza e il buonsenso vogliono.

Di tutto questo si è parlato sabato scorso, 25 marzo, al convegno che si è svolto al castello di Costigliole d’Asti, sede anche del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato partner dell’evento insieme a Comune, produttori vinicoli locali e ad Audi Zentrum, concessionaria Audi del Piemonte che ha nel suo CDA, Dindo Capello famoso pilota astigiano (ma anche con radici di Santo Stefano belbo) campione vincitore di ben quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans, storica e mitica gara automobilistica di durata che al convegno di Costigliole ha portato il caso della Casa dei Quattro Anelli che accanto alla produzione di modelli ibridi e elettrici sta riconvertendo tutte le sue sedi e anche la sua filiera di produzione, fornitori e concessionari compresi, a una politica carbon free e sostenibile.  

Di livello la schiera di relatori legati al mondo del vino: Vicenzo Gerbi, docente di Enologia all’Università di Torino; Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia; Luigi Bersano, consigliere dell’Unione Italiana Vini; Denis Pantini di Nomisma (Wine Monitor). Interventi a cura del sindaco di Costigliole, Enrico Cavallero, di Daniele Comba, produttori vinicoli “Noi di Costigliole” e Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti. Un saluto è venuto anche dall’assessore all’Agricoltura della Regione, Marco Protopapa, che ha accennato ala crisi idrica e alla necessità di mettere mano alla sistemazione degli acquedotti e condutture oltre a educare a un uso più razionale e utile dell’acqua. A dialogare con i relatori il giornalista Ercole Zuccaro.

Gerbi ha illustrato lo stato dell’arte della sostenibilità in vigna e in cantina sottolineando criticità a cui bisogna mettere mano: eliminare spreco e abuso nell’uso delle risorse idriche; percorrere vie che portino a un contenimento consistente dell’anidride carbonica liberata nell’aria come l’uso di bottiglie pesanti; installazione di impianti di riciclo e per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Insomma bisogna pensare a aziende vitivinicole green non solo per andare incontro a richieste di mercato, ma per una necessaria presa di coscienza per un rispetto e e una tutela sempre maggiori dell’ambiente e del paesaggio.
Liberatore ha parlato di caratteristiche e mission di Valoritalia, una delle più grandi e articolate società di certificazione.
Da Luigi Bersano, che è manager di una grande società vinicola, il punto di vista di una impresa rispetto alle sfide di sostenibilità e, infine, Pantini ha portato i numeri di Nomisma, società di consulenze e ricerche di mercato, che hanno fatto rilevare come il consumatore ricerchi i vini sostenibili e con una evidente produzione rispettosa di tutela ambientale, che sia disponibile a pagare di più, ma allo stesso ricerchi prodotti più accessibili.

Insomma un quadro di non facile comprensione che sicuramente mette davanti a scelte che vanno valutate e, prima possibile, affrontate anche se di non facile esecuzione.

Dopo l’intervento di Comba, che ha richiamato tutti proprio a queste scelte, è toccato al presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, parlare di quando sia difficile intraprendere determinati iter agronomici e aziendali in ambito viticolo. Mobrici ha parlato dei costi da affrontare per convertire aziende, spesso con storie centenarie, ai nuoi parametri di sostenibilità e ha toccato il nervo scoperto del reddito dei vignaioli che spesso non è sufficiente ad affrontare le spese per nuovi protocolli di sostenibilità in vigna e in Cantina. Ha detto Mobrici: «Se vogliamo parlare di sostenibilità etica, di giusto rispetto delle maestranze e della tutela del paesaggio dell’ambiente, bisogna partire dal garantire ai viticoltori un reddito adeguato e dignitoso, che li metta in grado di affrontare nuove sfide anche in termini di compatibilità ambientale».

Temi, quelli portati dal presidente del Consorzio Barbera, che si scontrano con condizioni commerciali, geopolitiche, energetiche e sociali non sempre ottimali e che coinvolgono, o dovrebbero coinvolgere, molti attori non esclusa la politica nazionale ed europea che, spesso, non si sono dimostrate né attente né così attive per la difesa e l’evoluzione di un comparto, come quello vitivinicolo italiano, che, purtroppo, diventano d’attualità solo in condizioni di crisi: siccità e etichettatura ne sono dimostrazioni fin troppo lampanti.

Filippo Larganà
filippo.largana@libero.it

View Comments (1) View Comments (1)
  1. Pur non essendo del settore ho trovato la conferenza estremamente interessante… ono mi ero posto la necessità dopo il biologico di avere dei vini sostenibili certificati.
    Complimenti a chi ha organizzato purtroppo non ha avuto la risonanza che meritava.
    Sicuramente interessante la conclusione .

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