Dopo Toso, Martini & Rossi, Fontanafredda, anche la canellese Gancia, passata nelle mani dell’oligarca russo Roustam Tariko, rientra nella “casa comune” del Consorzio dell’Asti. Lo ha annunciato, non senza soddisfazione, proprio l’ente di tutela che in un comunicato dichiara: «Anche Casa Gancia torna a pieno titolo ad aderite al Consorzio di tutela dell’Asti. Il consiglio di amministrazione del sodalizio, presieduto da Gianni Marzagalli, ha accolto formalmente la domanda di adesione che era stato annunciata alla fine del 2013. Con questo importante ritorno, il Consorzio aumenta la sua rappresentanza nel mondo dell’Asti al 96%. In precedenza anche la Martini&Rossi, Fontanafredda e Toso avevano rinnovato la loro adesione al Consorzio. Sul cavallo di San Secondo, (il marchio del Consorzio) sono dunque tornati a galoppare tutti i grandi marchi. La diaspora degli anni scorsi è finita. E’ stato lo stesso Roustam Tariko, l’imprenditore russo, che ha assunto dal dicembre 2011 il controllo di Casa Gancia a volere il ritorno dello storico marchio nell’ambito consortile».
Una soddisfazione confermata anche dal presidente Marzagalli che dichiara: «Il nostro Consorzio è tornato ad essere la casa di tutti, una casa di vetro con l’adeguata rappresentanza di ogni categoria della filiera agro-industriale. Si afferma così anche il ruolo centrale del Consorzio nel governo della Denominazione Asti e Moscato d’Asti docg»
Quindi l’affermazione di una leadership che si aveva la sensazione fosse stata messa in discussione e che, invece, torna ad essere forte. Tanto che si legge nella nota del Consorzio: «Con le nuove adesioni la rappresentatività del Consorzio arriva ora a oltre il 96% dell’intera produzione imbottigliata di Asti e Moscato d’Asti docg, una quota che dà forza alle iniziative “erga omnes” del Consorzio. Marzagalli, già durante la conferenza stampa di fine anno aveva auspicato con metafora calcistica “L’Asti ha ora una squadra rafforzata dai nuovi acquisti, in grado di vincere le delicate sfide future”. Il presidente ha sollecitato anche maggiore adesioni dal mondo agricolo dei produttori di uva moscato “per equilibrare e rafforzare la presenza e la titolarità della parte agricola”. Con un gioco di squadra rafforzato il Consorzio ha elaborato schemi e strategie di gioco su più mercati. Va ricordata l’operazione “Lady Asti” che punta alla conquista del pubblico femminile in Cina, attraverso una gara canora diffusa nei Ktv-karaoke e il crescere di interesse verso l’Asti Hour, il nuovo modo i bere l’Asti in versione miscelata, abbinata alla frutta. Asti Hour è stato proposto a Vinum ad Alba con grande successo (oltre cinquemila assaggi benefici il cui incasso andrà alla fondazione per l’Ospedale di Alba-Bra) e sta per essere lanciato in un’operazione estate in numerose località balneari italiane».
Tanta carne al fuoco, dunque, con un unico obbiettivo: rafforzare un comparto che per troppo tempo è stato definito un gigante dai piedi d’argilla. Forse è la volta buona per costruire solide fondamenta.
SdP