Comuni. I Sorì del Moscato bianco piemontese hanno il logo e la loro prima vendemmia.

inserito il 15 Settembre 2021

Il 2021 è l’anno della prima vendemmia dei sorì, i pendii assolati dove di coltiva il moscato bianco utile per fare Asti Spumante e Moscato d’Asti. Sono posizioni privilegiate, ambite, ma disagevoli, difficili da lavorare e per questo, spesso, a rischio abbandono. Di questa situazione si è fatta carico l’associazione dei Comuni del Moscato (quello bianco ovviamente) che, non con poco sforzo, ha portato avanti il progetto Sorì che per ora, si è concretizzato in un logo e tante promesse che, si spera, arriveranno a dare ai vignaioli dei sorì i riconoscimenti, non solo a parole, che meritano. I sorì sono vigne che richiedono sacrificio, impegno, aiuti e supporto e non solo perché rappresentano il patrimonio culturale e colturale del mondo del Moscato piemontese che è un “unicum” assoluto, ma anche perché è l’ultimo baluardo valido contro il disastro ambientale e paesaggistico che comporterebbe il loro abbandono. Un pericolo, ce ne dobbiamo rendere conto, ancora più reale e immediato dal cambiamento climatico che ormai è sotto i nostri occhi ogni giorno.
Intanto qui la nota stampa dei Comuni che dà conto dello stato dell’arte.

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La presentazione del nuovo marchio collettivo dedicato ai Sorì eroici avvenuta in questa estate, ha dato il via a un progetto inseguito da tempo, che si è concretizzato dopo un lungo lavoro che ha previsto incontri e sopralluoghi sul territorio dei vigneti, con un censimento che ha riguardato quasi 20 mila ettari. E il merito va ai giovani amministratori della Commissione Sorì, all’interno della Associazione Comuni del Moscatoche ha sede a Santo Stefano Belbo.

Lo studio di un marchio dedicato, rivolto ad accrescere ancora di più la valorizzazione del prodotto di quei vigneti “eroici” che chiedono tanta fatica agli agricoltori, è stato appassionante; ma ancora più entusiasmante è il momento in cui il nuovo marchio viene “acquisito” dalle aziende per poi essere utilizzato sulle bottiglie dei nostri vini. Ed è esattamente ciò che sta accadendo: il marchio registrato – realizzato con la collaborazione dei legali specializzati Saglietti-Bianco di Torino – ha subito incontrato un generale e diffuso apprezzamento dei vitivinicoltori, tanto che tredici aziende hanno aderito al protocollo di certificazione “Sorì eroici” già per la vendemmia in corso. Un apprezzamento che è stato espresso anche dalle diverse associazioni di categoria: determinante è stato il contributo di Coldiretti, Confagricoltura e CIA, che ora svolgono l’importante compito di raccogliere le adesioni al progetto, con Valoritalia quale ente di controllo a supervisionare l’iter di certificazione.

E’ una svolta, un segnale importante, un passo che farà storia condiviso da subito da questi primi produttori a cui ne seguiranno certamente molti altri. Queste prime aziende aderenti rappresentano ben 44 ettari di vigneti verificati dallo studio Walden nella zona delle valli Belbo e Tinella, ma anche dell’area del Barbaresco arrivando fino a Gavi, comprendendo tredici vitigni tra autoctoni e internazionali che rappresentano la genesi di produzione di importanti vini a denominazione d’origine del territorio. Ora non ci rimane che attendere di vedere il nuovo e prezioso logo sulle bottiglie dopo il lavoro in cantina: una sorta di bollino che indica una qualità assoluta, offerta dai tanti versanti soleggiati delle terre di Langa, Roero e Monferrato.

L’Associazione Comuni del Moscato, che raccoglie gli amministratori dei territori e che rappresenta quindi l’identità vitivinicola di ogni Comune, sottolinea l’importanza del progetto di valorizzazione “Sorì eroici”, ricordando che azioni come questa intendono contribuire a dar lustro al “movimento viticolo ed enologico piemontese” che da sempre raccoglie apprezzamenti a livello internazionale, perché contraddistinto dal connubio tra la tradizione, che non si deve mai abbandonare, e l’innovazione che si deve perseguire.

L’augurio rivolto a tutti gli operatori è per una buona vendemmia, ormai partita con le uve Moscato, mentre si intende informare che si vuole avere un occhio attento a quell’”equilibrio di filiera” che ha partenza con il giusto riconoscimento economico a chi lavora in vigna, distribuendosi a chi trasforma il prodotto in cantina offrendolo poi al mercato. Sull’argomento ci saranno certamente occasioni di colloquio e di approfondimento. Relativamente al nuovo marchio “Sorì eroici” invece, ogni informazione si può trovare sul sito web www.associazionecomunidelmoscato.it.

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