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Claudio Rosso eletto presidente del “Parlamento europeo della vite e del vino”. Intanto i produttori di vino del Vecchio Continente criticano la commissaria Ue per l’Agricoltura, la danese Fischer Boel. E auspicano che il prossimo commissario provenga da uno Stato viticolo

Claudio Rosso
Claudio Rosso (Internet)

Claudio Rosso, produttore di Barolo e di altri vini albesi, presidente del Consorzio di tutela del barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, è stato nominato presidente dellArev, l’assemblea delle regione europee del vino. E non sono mancate critiche alla politica vinicola della Ue. I rappresentanti professionali dell’Assemblea delle Regioni Europee del Vino (AREV) a cui aderiscono 70 realtà di vari Paesi – dalle Azzorre al Mar Nero – costituendo una sorta di “Parlamento Europeo della Vite e del Vino” si sono riuniti a margine del  Salone “Viteff” di Epernay (Francia) per eleggere il  Comitato Direttivo ed il Presidente di quello che viene definito Consiglio Europeo Professionale del Vino (CEPV). È stato designato all’unanimità il piemontese Claudio Rosso che già presiede il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero e che subentra così al tedesco Reinhard Muth  mentre il supplente sarà l’alsaziano Raymond Baltenweck.

Questo incarico comporta l’automatica assunzione della vice-Presidenza AREV che è invece presieduta da un rappresentante politico: in questo momento  il Presidente della Regione Champagne-Ardenne Mr. Jean-Paul Bachy .

Il dibattito di due giorni di incontro ha portato a sottolineare che la riforma dell’OCM-Vino, condotta dalla danese Mariann Fischer Boel, va rivista perché non si può fare a meno di una regolamentazione dei diritti d’impianto che invece si vorrebbe abolire. Anche la tendenza a favorire i gruppi industriali va accompagnata dal sostegno alle piccole e medie dimensioni che sono il tessuto dello sviluppo duraturo di ogni Regione.

Hanno detto i rappresentanti Arev: «Abbiamo accettato la complessità della certificazione per i vini e condiviso le misure volte a promuoverli a livello internazionale ma desso è necessario fare davvero qualche semplificazione amministrativa e dare in mano le risorse alle imprese e alle loro associazioni». Critiche forti rimarcate anche in vista del designazione, a breve termine, di un nuovo Commissario Europeo. In questo senso l’Arev  in una nota si augura «che il futuro responsabile all’agricoltura provenga da uno Stato e da una Regione viticola. L’importanza del settore vitivinicolo nell’economia europea impone di esprimere con energia questa richiesta». Una censura evidente all’operato della Fischer Boel.

Da parte sua il neo eletto Claudio Rosso ha dichiarato: «Mi fa piacere che il Piemonte abbia un ruolo prestigioso e ringrazio l’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco che ha avanzato la candidatura. Predisporre documenti, sia pur consultivi, per Bruxelles e venire in contatto con le più svariate regioni viticole europee è un onore ed un impegno che cercherò di svolgere al meglio senza dimenticare che nelle prossime settimane si gioca una importante partita nazionale in occasione della riforma della Legge 164 sulle Denominazioni di Origine e di eventuali Decreti che snelliscano il settore e lo mettano nelle condizioni di sopravvivere alle difficoltà del momento».

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