Clamoroso: Martini & Rossi e Gancia abbandonano il Consorzio di tutela dell’Asti e annunciano un piano autonomo di sviluppo dell’Asti. Nasce un nuovo sodalizio?

inserito il 10 Dicembre 2009
La sede del Consorzio tutela ad Isola d'asti

La sede del Consorzio tutela ad Isola d'asti

Due dei marchi storici della spumantistica italiana, Gancia e Martini & Rossi, escono dal Consorzio di tutela dell’Asti Spumante che hanno contributo a fondare 77 anni fa. La notizia, clamorosa, arriva nel pomeriggio di giovedì 10 dicembre. Ecco il testo del comunicato ufficiale.

«Martini & Rossi e F.lli Gancia, due storiche aziende titolari di una lunga tradizione nella valorizzazione dell’Asti Spumante D.O.C.G. in Italia e nel mondo, ribadiscono la propria volontà di garantire all’Asti Spumante, uno dei cardini del Made in Italy, l’eccellenza d’immagine e la crescita di consumi di qualità che gli competono.

Per poter facilitare e realizzare questo progetto, Martini & Rossi e F.lli Gancia hanno deciso di uscire dal Consorzio dell’Asti D.O.C.G. a far data dal 31 dicembre 2009, intraprendendo in modo autonomo un piano per lo sviluppo del prodotto Asti Spumante in Italia e nel mondo e alla tutela della filiera produttiva che ne costituisce l’origine e l’asse portante valorizzandone il suo territorio unico e distintivo»

Che cosa voglia dire questa rottura nessuno è ora in grado di dirlo. Sdp sta raccogliendo reazioni e analisi sulla situazione.

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. marco ialo 11 Dicembre 2009 at 00:31 -

    E adesso cosa capiterà?
    Non pare difficile leggere nella nota di Gancia e Martini & Rossi la negazione escplicita del progetto di rilancio dell’asti (40 e pù milioni di euro) che da tempo era già stata lasciata nel dimenticatoio.
    Senza parlare dei soldi spesi nella fase progettuale a favore dell’Agenzia che ha fatto la diagnosi: una paccata di euro per farsi dire le cose che si sapevano e che gli osservatori più attenti da tempo rinfacciavano “gratis” alle Case dell’Asti.
    E adesso, coloro che sono fuori dal Consorzio cominciano a essere numerosi e – quel che più conta – a rappresentare una quota importante del prodotto e del mercato. C’è chi pensa alla possibilità di progettare una nuova struttura.
    Può darsi, ma personalmente credo che la mossa possa avere un’altra strategia: sconfessare l’attuale dirigenza del Consorzio e poi rientrare tra qualche mese ponendo le proprie condizioni. Magari con il supporto di componenti esterne…

  2. GIANNI 10 Dicembre 2009 at 22:23 -

    IN UN MOMENTO IN CUI C’è BISOGNO DI UNIRSI, NOI PIEMONTESI PENSIAMO SIA MEGLIO FRAMMENTARCI.
    i VECCHI DIRIGENTI CARISMATICI DI AZIENDA NON ESISTONO PIU’. SIAMO IN BALIA DI MANAGER PRESUNTUOSI ED IMPROVVISATI. E’ UNA VERGOGNA. AFFONDEREMO SICURAMENTE. QUESTE PERSONE CON LE LORO STUPIDE STRATEGIE DI MARKETING NON CONOSCONO IL PRODOTTO, NON CONOSCONO IL TERRITORIO E NON CONOSCONO LE PERSONE CHE LAVORANO NEL COMPARTO. MANDIAMOLI A CASA. C’E BISOGNO DI PIù LEGAME CON IL TERRITORIO E DI CONDIVISIONE DI SCELTE.

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