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Capretto di Langa. Successo della cena promozionale con ospite a sorpresa: il Pinot Nero “autoctono” langarolo

Oltre 120 commensali, applausi a scena aperta per chef, allevatori, macellai e produttori vinicoli, annunci di progetti per valorizzare le eccellenze langarole. La cena a base di capretto di Langa è stato un successo. Cornice dell’iniziativa, voluta dalla Comunità montana di Roccaverano, il ristorante Madonna della Neve di Cessole, nella Langa astigiana minciamo. Le ricette. Tutto, come delle altre edizioni, erano calibrate sulla carne di capretto. I cuochi, anche questa volta, si sono superati. Tra le ricette citiamo le cipolle rosse ripiene con fegatini, la rollata, le raviole “al plin” servite sul tovagliolo di lino, i tajarin al ragù di capretto e carciofi, la torta di nocciole della varietà Tonda Gentile delle Langhe.

Ma la novità è stata la presentazione, a sorpresa, del progetto “Club Pinot Nero” avviato dalla Comunità montana. Si tratta di un pool di produttori vinicoli che vinificano, in varie tipologie, dallo spumante metodo classico al rosso fermo, l’uva da vitigno Pinot Nero, da sempre considerato come varietà “internazionale” e che è presente sulle colline langarole da almeno 200 anni.

«Insieme all’Asti Antico il Club del Pinot Nero è uno dei tasselli si un grande progetto di rilancio e valorizzazione delle produzioni enologiche d’eccellenza della Langa astigiana» ha spiegato Gianfranco Torelli, assessore all’Agricoltura della Comunità montana di Roccaverano.

Sdp

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