Diciamo la verità, trovarsi nel 2013 a parlare della necessità per le imprese italiane di usare la Rete per fare business sembra un po’ bizzarro. Ma nel Belpaese, dove si vendono quasi 40 milioni di smartphone e 10 di tablet, questo è, purtroppo, solo uno dei tanti paradossi. E come tutti i paradossi italiani va affrontato, compreso e, se possibile, risolto. Se ne è parlato a Canelli, nell’Astigiano, nel corso della presentazione del progetto “Distretti sul web” organizzato da Google e Unioncamere che è l’ente centrale delle Camere di Commercio italiane.
In soldoni il progetto precede uan consulenza annuale di esperti Google e Unioncamere a quelle aziende del distretto del vino e dell’enomeccanica, che fa capo alla zona tra Canelli e Santo Stefano Belbo comprensiva di una decina di Comuni, che intendano avviare o migliora la propria presenza sul web.
Nutrita la pattuglia di relatori. A provocarli, più che moderarli, il direttore di questo blog, Filippo Larganà. Ne è venuta fuori un’immagine con chiaroscuri. Da una parte l’ottimismo di chi, Google e Unioncamere in testa, crede fermamente nello sviluppo della rete in chiave di occasione di rilancio di un sistema Paese che segna il passo ma ha grandi potenzialità proprio nell’agroalimentare. Dall’altra gli operatori, quelli che ogni giorno si confrontano con tasse, controlli, regole assurde, burocrazia lunare, crisi economica, clienti che non pagano, bollette da pagare. Insomma la vita reale.
Iniezioni di ottimismo da parte del sindaco di Canelli e padrone di casa, Marco Gabusi, che ha sottolineato l’importanza degli enti locali come volano di iniziative innovatrici. Gabriella Serratrice, funzionaria della Regione Piemonte, ha parlato degli sforzi di Palazzo Lascaris per fare entrare il territorio piemontese nell’era digitale, banda larga compresa. Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo e di Unioncamere, ha posto l’accento sul progetto avviato con Google definendolo come un ponte verso il futuro già percorribile oggi. Idem il suo omologi Mario Sacco, a capo della CamCom di Asti, che ha rimarcato la valenza epocale della possibilità offerta alle imprese.
Giorgia Abeltino, manager di Google Italia, ha detto che la scelta del distretto Canelli-Santo Stefano Belbo è stata motivata dall’altissima specializzazione e completezza di una filiera locale che comprende tutte gli anelli produttivi legati al vino, dall’agricoltura alla enotecnologia di precisione, spiegando come proprio sui motori di ricerca le parole più cliccate a livello mondiale siano legate al mondo dell’agroalimentare e del food italiani.
Dichiarazioni confermate da Domenico Mauriello dell’ufficio studi di Unioncamere che ha detto come nell’ambito di una ricerca internazionale siano stati proprio i prodotti agroalimentari italiani a piazzarsi ai primissimi posti.
Il prof. Giuseppe Tardivo, dell’Università di Torino (management e economia) ha riportato tutti sulla terra parlando di quanto conviene per un impresa andare su Internet: tanto se lo fa bene e con costanza, impegnado tempo e risorse. Esserci tanto per farlo non serve a nulla.
Ma la Rete non è solo digitale. Dietro le tastiere ci sono uomini e donne. Lo ha sostenuto con forza Stefano Saladino, direttore generale del Digital Experience Festival di Torino che ha invitato a considerare il web come uno strumento per migliorare la vita degli individui regalando loro tempo per fare altro che stare davanti ad una tastiera di computer.
Francesco Minetti, direttore della rivista Wine Pass e di Wine Square, sorta di socialnetwork per produttori vinicoli made in Piemonte, ha parlato della necessità di unire le forze, di fare rete per rendesri il più possibile glocali.
Interessante l’intervento di Andrea Morra, fondatore di GeolabelMark, un siestema di geolocalizzazione identificativa per prodotti agroalimentari che trasferisce attraverso il Qr code (il quadratino con simboli che sempre di più si vede sulle etichette) e codici di Id simili a quelli dell’home banking, una denominazone d’origine digitale, preziosa per i prodotti agroalimentari italiani sempre più prede degli agropirati.
Infine Ines Tammaro, referente locale del progetto, ha spiegato nei dettagli l’iniziativa di Google e Unioncamere.
Che dire? Se son rose fioriranno. Goggle e Unioncamere han lanciato la loro iniziativa con un mega spot. Sta alle imprese ora raccogliere l’offerta. E il fatto che se ne sia parlato per il Piemonte è già un successo.
SdP
Interviste
Le fotografie
Non ho potuto partecipare per via di qualche problema di salute….ma forse mi sono evitato ulteriori mal di pancia perchè, come dici giustamente, stare a parlare delle potenzialità e utilità della rete nel 2013 più che sorridere fa piangere,,,,,i “nativi digitali” sui quali pare si pongano tante speranze, sono ormai vicini alla maggiore età e che mi risulti cazzeggiano in prevalenza sui social network….più che occuparsi di economia e lavoro. Nel “distretto” in questione ci sono sicuramente attività all’avanguardia nella tecnologia applicata alla fabbricazione di macchine enologiche e affini, per altro da molto tempo “governate” interamente dal computer nei loro funzionamenti…..ma in quanto ai siti Internet….beh lasciamo perdere…sono in pratica depliant cartacei trasferiti in rete o poco più……Detto questo anch’io mi auguro che l’approccio con la rete e le attività migliori con questa iniziativa….sempre che gli attori della filiera siano davvero disposti a migliorare l’approccio e li, purtroppo, ho qualche dubbio….