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Bollicine dolci e “verdi”. L’Asti docg Gancia rispetta l’ambiente e ottiene la certificazione V.I.V.A. Sustainable wine
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Bollicine dolci e “verdi”. L’Asti docg Gancia rispetta l’ambiente e ottiene la certificazione V.I.V.A. Sustainable wine

L’Asti Docg Gancia si può fregiare dell’etichetta V.I.V.A. Sustainable wine, importante riconoscimento ottenuto dall’ente di certificazione internazionale DNV GL sulla conformità ai disciplinari tecnici del progetto, che premia la sostenibilità nel settore vitivinicolo.

Lo afferma un comunicato diffuso dalla stessa Casa spumantiera astigiana (sede e cantine a Canelli).

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«Gancia – si legge nella nota – è stata tra le prime promotrici del progetto per la sostenibilità nella viticultura promosso dal Ministero dell’Ambiente e questo  risultato conferma l’impegno di Gancia verso il rispetto dell’ambiente in cui agisce.

L’impatto dell’attività di produzione dell’Asti Spumante è stato misurato in base agli indicatori V.I.V.A. Sustainable wine riferiti a Carbon (Indicatore ARIA), Water Footprint (Indicatore ACQUA) di prodotto e l’impatto socio-economico sul territorio (Indicatore TERRITORIO), con un approccio a 360° che rende l’attestato VIVA uno strumento di garanzia e trasparenza al consumatore».

Gancia produce ogni anno oltre 20 milioni di bottiglie di spumanti, vini e aperitivi e, attraverso il gruppo internazionale Russian Standard di cui fa parte e controllato dall’oligarca russo Roustam Tariko, si fa promotrice dell’italianità e della tradizione in tutto il mondo, forte anche dell’eredità di Carlo Gancia, fondatore dell’azienda nel 1850 e che, dopo 15 anni di sperimentazioni ispirate al metodo dello Champagne, creò un nuovo prodotto a base moscato, del tutto inedito rispetto al modello francese, con note più dolci e fruttate. Così nacque nel 1865 il primo Spumante Italiano, un Asti Metodo Classico, definendo regole di produzione seguite ancora oggi.

SdP

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