A poche ore dalla pubblicazione della nostra intervista al presidente, Matteo Ascheri, insieme a dati ufficiali forniti (leggi qui) il Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco ha diffuso una nota stampa, per altro anticipata da SdP, per fare «chiarezza sui dati» e sullo stato di salute della filiera e sulle ultime assemblee. Ecco la nota stampa.
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In seguito allo svolgimento dell’assemblea dei soci nella quale i produttori di Barolo hanno deciso di non introdurre provvedimenti emergenziali per la prossima vendemmia – come la riserva vendemmiale del 10% proposta dal Consiglio di Amministrazione – si comunica che oggi la situazione della denominazione Barolo DOCG è la seguente.
Per quanto riguarda la vendita, si registra un incremento del 3% rispetto ai primi sei mesi del 2019.
Per quanto riguarda il valore dello sfuso, il prezzo varia dai 5,50 EUR/l ai 6 EUR/l, con una flessione di circa il 15-17% rispetto allo stesso periodo del 2019, un valore che è in linea con la situazione post-pandemica di molte altre denominazioni di pregio, contrariamente a quanto riferito da alcune testate online che riportavano un calo di oltre il 40%.
Anche le giacenze, considerato il periodo di invecchiamento obbligatorio richiesto dal disciplinare, risultano in linea con la media degli ultimi anni.
Le condizioni in cui si trova la denominazione non hanno per il momento richiesto interventi tempestivi. Il Consorzio e il suo CdA analizzeranno con attenzione sia l’evolversi della situazione commerciale sui vari mercati, sia i dati post-vendemmia, sempre nell’ottica di preservare la buona salute della DOCG.
Qui sotto le rilevazioni dei prezzi della Camera di Commercio di Cuneo di luglio 2019 e maggio 2020.