Via libera del consorzio di tutela alla prima campagna pubblicitaria dedicata alla Barbera d’Asti docg. Lo ha confermato a Sdp il presidente Enzo Gerbi.
Che dice: «Proprio questa mattina (il 29 gennaio 2010, ndr) il Consiglio di amministrazione del Consorzio ha deliberato il progetto di comunicazione da 400 mila euro che ha al centro la Barbera d’Asti docg»
E ora?
«L’iniziativa, che per noi ha valenza triennale, è stata subito inviata alla Regione Piemonte che dovrà valutarla nel suo complesso, compresa la richiesta di finanziamento, e quindi inserirla nelle disposizioni pubbliche che prevedono stanziamenti a favore delle nuove attività di promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici».
Avete buone speranze che Palazzo Lascaris dica di sì?
«Abbiamo le carte in regola per avere diritto a questi aiuti. Il mondo della Barbera d’Asti è un protagonista importante nel quadro dell’enologia piemontese. Ha stremo bisogno di supporti importanti»
Ok, ma 400 mila euro per fare che cosa?
«Per dire che la Barbera d’Asti docg c’è ed è un ottimo vino per tutti. Ha un immagine giovane insieme a tradizioni storiche che sono da rispettare e garantire».
Un messaggio di valorizzazione a tutto tondo, insomma.
«Sì. Punteremo soprattutto sul mercato italiano e sul Nord Ovest dove la Barbera d’Asti ha il suo territorio di produzione e le maggiori aree di vendita. Abbiamo previsto inserzioni sui giornali e una massiccia campagna di affissioni sia sui muri che sui mezzi pubblici. Inoltre ci sarà un mini-sito Internet che illustrerà tutta la campagna. Sveleremo tutto nel corso di un incontro con i media che stiamo organizzando in questi giorni»
Le risorse da dove arriveranno?
«La legge prevede che ci sia il 70% di finanziamento pubblico. Il resto lo metteremo noi come consorzio e le aziende iscritte»
Quando ci sarà l’ok della Regione Piemonte ai finanziamenti chiesto dal vostro progetto?
«Non lo sappiamo»
E nel frattempo che farete?
«Andremo avanti con il primo step. Tra marzo e aprile sono previste le prime uscite pubblicitarie. In autunno, tra settembre e ottobre, le altre»
Con questa iniziativa pensate di risolvere i problemi della Barbera d’Asti docg legati al prezzo basso delle uve e ad un mercato, che non solo per il rosso astigiano, è asfittico?
«Intanto su questo progetto di comunicazione c’è un’intesa comune. Non è poco. Questa volta la Barbera d’Asti si muove, magari a piccoli passi, ma c’è la volontà da parte di tutti, consorzio e aziende iscritte, di agire per superare questo momento di empasse. Per me questo è già un grande risultato che fa ben sperare per il futuro».
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)