Ha fatto bene Pia Bosca, con la sorella Polina e il fratello Gigi al timone della Casa vinicola di famiglia attiva da 190 anni, a sottolineare di essere esponenti della sesta generazione di industriali del vino ancora a capo di una realtà fondata dai propri avi e ancora viva e vitale. È un fatto che accomuna non molte aziende italiane. Anche nel settore del vino. Poi la pandemia da Covid, da cui il Paese sta faticosamente uscendo, ha indotto riflessioni e cambiamenti. Anche per la Bosca di Canelli, che è nel circuito delle quattro Cattedrali Sotterranee canellesi del vino Patrimonio dell’Umanità Unesco all’interno del sito del Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, è stato così e le novità sono state oggetto di un incontro, in presenza e sul web, di cui diamo conto attraverso il report della nota stampa ufficiale.
C’è un po’ di tutto, nuovi prodotti, nuova immagine, nuova filosofia di produzione e di mercato. Insomma la canellese Bosca c’è.
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In occasione del 190° anniversario, Bosca, storica realtà canellese (Astigiano) attiva nel settore delle bollicine e dei vini, ha concluso la prima tappa di un ampio processo di ristrutturazione strategica aziendale. Un nuovo traguardo di un percorso focalizzato sulla valorizzazione del mondo delle bollicine intrapreso nel 1831 dal fondatore Pietro Bosca e portato avanti, da ben sei generazioni, con una forte passione e un approccio anticonformista e inclusivo. I punti principali sui quali Bosca è intervenuta sono stati la definizione di una visione strategica aziendale di lungo termine, lo studio di una nuova strategia di comunicazione, il restyling della propria identità visiva, il lancio di una nuova linea di prodotti dedicata al canale Ho.Re.Ca composta da sette vini spumanti sia Metodo Classico che Metodo Charmat e l’investimento in innovazione tecnologica 4.0.
“Lo scorso anno, in piena pandemia, abbiamo deciso di ristrutturare le fondamenta dell’azienda. L’anniversario dei 190 anni non è solo un grande traguardo, ma soprattutto un punto di partenza per iniziare a immaginare e costruire i prossimi anni.” commenta Pia Bosca, CEO di Bosca “Fil rouge di questa continua evoluzione è da sempre la nostra famiglia: Polina, Gigi ed io rappresentiamo la sesta generazione e abbiamo la responsabilità di guidare l’azienda verso nuovi orizzonti, rimanendo fedeli alla nostra storia. Bosca, infatti, è tra le poche realtà del territorio ad essere ancora gestite direttamente dalla famiglia di origine.” conclude Pia Bosca.
Ulteriori misure di consolidamento si sono focalizzate sulla riorganizzazione dell’architettura dei prodotti esistente, la creazione di nuovi sub-brand per intercettare i più moderni gusti e tendenze e, in funzione di questo, la differenziazione del target e dei canali distributivi.
“Sul mercato, Bosca gioca un ruolo unico. Siamo i custodi dei segreti di una tradizione quasi bicentenaria e allo stesso tempo proponiamo nuovi modi di vivere il mondo delle bollicine cercando di soddisfare le diverse esigenze e creare nuovi trend. Il nuovo payoff “Bollicine controcorrente dal 1831” racconta questa nostra doppia anima.” commenta Polina Bosca, CMO dell’azienda. “Vogliamo rafforzare il valore premium del marchio, evidenziandone le caratteristiche che da sempre la rendono unica: sapienza, sperimentazione, anticonformismo e desiderio di condivisione. In una parola, gioia.” conclude Polina Bosca.
“Sebbene l’export continui a rappresentare una significativa quota commerciale, pari all’85% del totale aziendale – con particolare diffusione in Usa, Europa del Nord, Federazione Russa e Paesi Baltici – il mercato nostrano diventa la nuova frontiera da esplorare. Si tratta di un progetto e di un’ambizione ancora una volta controcorrente e si sostanzia nella volontà di aggiornare il percepito del prodotto spumante concentrandoci sul canale Ho.Re.Ca. come prima fase di un progetto a più ampio respiro.” commenta Gigi Bosca, CFO di Bosca.