Una cattedrale del vino a Nizza Monferrato (Asti) a pochi chilometri da quelle sotterranee di Canelli da cui partì, oltre un decennio fa, il progetto dei paesaggi vitivinicoli piemontesi dal 2014 sono patrimonio dell’Umanità tutelati dall’Unesco.
È la sede della Casa vinicola Scarpa (il sito ufficiale qui) che da alcuni anni ha cambiato proprietà (ne avevamo parlato qui), ma ha alle spalle una lunga storia di produzione vinicole di alta qualità tra Barbera, con vigneti nel cuore della zona della docg, ma per ora fuori dall’area del Nizza docg; Barolo e Barbaresco, con deroga consortile, e alcuni vini storici davvero originali dal Brachetto secco ante litteram, al Monferrato Bianco da uve Timorasso, al Monferrato Rosso da uve ruchè (battezzato in etichetta “Rouchet”) o quello da uve freisa insieme a una piccola e sorprendente produzione di vermouth e grappe. In tutto una risorsa da 120 mila bottiglie l’anno che può contare su vigneti di proprietà per oltre una trentina di ettari.
Scarpa è dunque una cantina davvero patrimonio del Piemonte vitivinicolo che nei giorni scorsi ha aperto le porte per presentarsi e mostrare quello che è stato fatto in questi due anni di gestione.
A fare da padroni di casa Riikka Sukula, una giovane finlandese direttore generale del nuovo corso, Gregorio Ferro che si occupa del controllo di gestione e Andrea Roccione responsabile della comunicazione e del marketing.
Su tutto c’è Evgeny Strzhalkovsky, giovane magnate russo, proprietario di Scarpa che, almeno alle notizie che rimbalzano sul web, è interessato a progetti e acquisizioni in varie parti d’Europa.
Dunque, come capita, una storica azienda italiana, in mani straniere trova la via per un rilancio in grande stile.
Così Scarpa non solo, con la direzione tecnica dell’enologo Silvio Trinchero, ritrova le sue etichette e i suoi vini da vigne storiche situate nelle migliori posizioni tra Astigiano, Acquese e Albese (recente un’acquisizione nel cuore del cru di Barolo Monvigliero di Verduno), ma riscopre anche quell’architettura vinicola, con sale, saloni e aree degustazione, che davvero la fanno tornare ad essere un prezioso santuario del vino piemontese.
Il tutto presentato nei giorni scorsi attraverso un open house che è stata un festa completa con tour nelle Cantine dove riposano annate importanti di grandi rossi, la sala accoglienza dove gli invitati hanno assaggiato ricette mito, tra cui la bagna cauda con il cardo gobbo e i tajarin al tartufo, preparate dalla chef stellata Mariuccia Ferrero del ristorante San Marco San Marco di Canelli, il concerto finale di una band inglese tributo alla leggenda dei Led Zeppelin (i Boot Led Zeppelin).
È il nuovo corso di Scarpa, che ha anche avuto i complimenti del sindaco di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo.
Una sinergia, quella tra la storica maison vitivinicola e la capitale della Barbera e del Nizza docg, che darà ottimi frutti nel segno di un territorio unico, che affascina non solo turisti e appassionati di vino e buona tavola, ma, come vediamo quotidianamente, attira anche investimenti importanti. Un treno (un altro) da non perdere.
Filippo Larganà (filippo.largana@libero,it)