Dark Mode Light Mode

Aspettando Vinitaly. Ferrero (Regione): «A Verona da protagonisti. La qualità è bandiera. Barbera? Ci aspettiamo molto. L’Asti? Dipende dalle industrie. Le bollicine? Sono “cosa nostra”»

Giorgio Ferrero, intervistato da SdP, parla dell’imminente Vinitaly di Verona e di come la Regione Piemonte si presenterà alla kermesse scaligera. Però comincia il discorso con una precisazione a microfoni spenti: «Non ho dichiarato guerra al Prosecco, come ha scritto qualche giornale sintetizzando. Solo ho invitato i piemontesi a brindare con vini nostri. Mi pare lecito e dovuto». Niente da dire, solo c’è da ricordare che i piemontesi sono tra i più grandi imbottigliatori proprio di Prosecco e spesso grandi marchi del Piemonte reclamizzano proprio il vino veneto che imbottigliano fuori della zona di produzione su licenza del Consorzio del Prosecco doc. Sarà per quello che proprio Ferrero ha recentemente riproposto al sua idea di concedere ai veneti di imbottigliare l’Asti docg fuori zona di produzione? L’assessore conferma: «Sarebbe reciprocità» si limita a commentare. Al di là delle battute restano, però, sul piatto questioni irrisolte e nodi non da poco da sciogliere che riguardano direttamente il mondo del vino piemontese. Ferrero, nella sua intervista a SdP, non si sottrae al confronto e dopo avere definito la crisi dell’Asti frutto di un andamento commerciale ciclico, “tocca” il punto dolente: il disinteresse delle Case spumantiere. Se ne parlerà tra poco, il 4 aprile, alla riunione convocata proprio dall’assessore. Attorno al tavolo della “commissione paritetica sul moscato” le varie anime di un comparto che storicamente non trova pace. Da una parte le Case spumantiere dall’altra i vignaioli. In mezzo sigle, cooperative, rappresentanze. In qualità di osservatore “informato dei fatti” un Consorzio di Tutela che appare sempre più sotto il fuoco di fila dei contendenti. Lo abbiamo già scritto: un passo indietro o almeno di lato da personaggi che da troppo tempo sulla scena farebbe solo bene. Almeno si potrebbe cambiare il tono del confronto. Per esempio si potrebbe cominciare ad ascoltare e cercare di capire come fare squadra. Se si vuole davvero bene al comparto. Sia come sia ecco l’intervista all’assessore Ferrero realizzata con la collaborazione tecnica di Vittorio Ubertone.

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Vino e tartufo. L'on. Massimo Fiorio (Commissione Agricoltura della Camera) annuncia il testo unico sul vino (meno burocrazia) e nuove norme fiscali e commerciali sul "tuber magnatum" che diventa...

Next Post

Aspettando Vinitaly: Mobrici (Consorzio Barbera): «Grandi eventi a Verona e fuori. È il nostro anno»

Pubblicità