
Terza ed ultima puntata della short-story sull’accordo lampo del Brachetto Parlano produttori di uve e Consorzio di tutela.Paolo Ricagno, presidente del consorzio Vini d’Acqui (e anche di quello dell’Assti spumante) si dichiara, in sostanza, soddisfatto dell’intesa con riserva relativa proprio alla data della firma. «Siamo andati troppo avanti e il piano di promozione (spot tv, radio e internet ndr) ha poco tempo per essere attuato al meglio» assicura. Il timore di Ricagno è che ne risentano le vendite. Di diverso avviso Pierluigi Botto, presidente di Assobrachetto che riunisce produttori di uve e alcuni vinificatori e cantine. «Sono sicuro che la promozione verrà comunque bene e avrà effetti benefici. Bisogna dare atto al Consorziuo di avere lavorato intesamente e bene in questi mesi» afferma. Insomma, dopo le scintille di alcuni mesi fa, di cui Sdp ha dato conto in modo puntuale, tutto sembra sia finito a tarallucci e vino, pardon, Brachetto. Sarà veramente così? Speriamo. Il vino Italiano ha bisogno di stabilità e unione, anche dal punto di vista amministrativo e commerciale.