Addio a Raoul Molinari, anima delle colline piemontesi

Raoul Molinari

Raoul Molinari era nato 74 anni fa a Mango d’Alba. È stato giornalista, enogastronomo, organizzatore di eventi, esperto di comunicazione e grande appassionato della sua terra. È morto il 3 dicembre 2009, ad Alba. È un ricordo personale, quello che ho di lui. Qualcuno ha detto che era un uomo innamorato delle Langhe. Per me Raoul incarnava lui stesso la Langa e le colline del vino del Piemonte. Ma era anche molte altre cose: la passione per la comunicazione vera, assolutamente priva di secondi fini e “marchette”; per una terra bellissima (non solo Langa) che, però, ancora non crede pienamente nelle proprie potenzialità; per vini d’eccellenza indiscussa, moscato in testa, che non sono valorizzati mai abbastanza; per gli uomini e le donne, tutti gli uomini e le donne, che amano questa terra. Anni fa aveva coinvolto me, allora giovane cronista collaboratore per La Stampa, nella conduzione di “Messaggi in bottiglia”, il talk show su temi enologici dell’Enoteca di Mango di cui è stato presidente per lungo tempo. Fu un’esperienza esaltante, che mi insegnò molto, sul mondo del vino, ma anche sull’economia, l’agricoltura e, alla fin fine, sulla gente che viveva e vive attorno a me. E devo a lui un immeritato premio per i miei articoli sull’Asti e il Moscato. Lo conservo gelosamente. Oggi le Langhe e il Piemonte dovrebbero ricordare Raoul Molinari come quello che era: l’essenza stessa delle colline che amava.

Filippo Larganà