Bra (Cuneo) dice “Cheese” per la settima volta e presenta (come sempre) una carrellata dei formaggi del mondo. Il cacio e il latte di qualità ci salveranno dalla crisi?

inserito il 19 Settembre 2009
Dal 18 al 24 settembre a Bra la rassegna Cheese organizzata da Slowfood - fotografia di Annelisa Ubertone

Dal 18 al 24 settembre a Bra la rassegna Cheese organizzata da Slowfood – fotografia di Annelisa Ubertone

Con la cerimonia d’inaugurazione che si è svolta nel pomeriggio di venerdì 18 settembre 2009 al Teatro Politeama di Bra, si è aperta la settima edizione di Cheese (18-21 settembre, Bra – Cn).

Sono intervenuti Luca Zaia, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (che prima aveva fatto tappa alla Douja d’Or di Asti), Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte (che ad Asti si vede soprattutto dentro agli studi di un’emittente radiofonica cittadina), Bruna Sibille, sindaco di Bra, Carlo Petrini, presidente di Slow Food e guru del movimento del cibo e della buona agricoltura.

Bruna Sibille ha aperto la cerimonia ricordando con un minuto di silenzio i sei militari italiani caduti in Afghanistan. Poi ha sottolineato l’importante occasione di visibilità internazionale che Bra può vantare grazie a Cheese, un evento che ha reso la città cuneese un punto di riferimento nel panorama agroalimentare a livello mondiale.

Mercedes Bresso ha posto l’accento sul fatto che il Piemonte, oltre a essere famoso per i suoi vini, è un territorio dalla produzione casearia invidiabile e Cheese lo sta a testimoniare. Questo è stato possibile perchè la Regione ha sempre puntato sulla qualità. Una politica difficile, ma che alla lunga, come ha assicurato Bresso, paga anche perchè è l’unico percorso possibile per un Paese di eccellenze come l’Italia (impossibile darle torto!). La presidente, infine, ha insistito sul ruolo fondamentale del produttore come “mattone” essenziale di un sistema focalizzato sulla qualità. Deve.ì essere, ha affermato Bresso, tutelato con normative che regolino la tracciabilità degli alimenti e deve percepire la giusta remunerazione per il suo lavoro. Bisognerebbe dorlo anche a chi acquista le uve barbera a 2 euro al miriagrammo. Secondo la presidente della Regione Piemonte valorizzare l’intera filiera è la carta vincente per il comparto agricolo, una grande intuizione di Slow Food. Insomma, meno male che Petrini c’è!

Carlo Petrini, a proposito, ha ricordato la prima battaglia di Cheese per la difesa dei formaggi a latte crudo, e subito lanciato le sfide future. La prima è una normativa a livello europeo per la tracciabilità del latte. Un sistema che difenderebbe i produttori dalle logiche industriali che stanno distruggendo l’agricoltura. La tracciabilità infatti consentirebbe una giusta retribuzione agli allevatori che oggi vengono pagati più o meno 28 centesimi il litro, somma che non è in grado di coprire nemmeno le spese. Secondo Carlo Petrini bisognerebbe, però, andare oltre, indicando in etichetta anche la razza del bovino da cui proviene il latte, consentendo una corretta informazione per il consumatore. Seconda questione sollevata da Petrini è stata quella dei distributori di latte crudo, che consentono di bypassare l’intermediazione parassita, ricevendo una giusta remunerazione e fornendo allo stesso tempo un prodotto sano, dalle qualità organolettiche eccezionali. A conclusione del suo intervento ha sottolineato come l’economia locale e una politica di consumo più attenta e con meno spreco siano una delle risposte più efficaci a questo momento di crisi globale.

Luca Zaia ha incentrato il suo discorso sul concetto d’identità. Partendo da questo ha sottolineato l’importanza della tracciabilità nell’agroalimentare. Una presa di posizione che viene incontro alle esigenze degli italiani, perchè secondo un’indagine il 72% dei consumatori del nostro Paese è disposto a spendere di più per il cibo se ha la certezza dell’origine del prodotto (ma non è proprio possibile spendere meno per la roba buona?). Tendenza dimostrata dal fatto che sempre più persone si rivolgono al biologico (più 11% quest’anno) e ai mercati contadini. Per le stesse ragioni il Ministro si è dichiarato fermamente contrario agli ogm (il Piemonte lo è stato in tempi non sospetti con la Giunta regionale Ghigo), poiché gli organismi geneticamente modificati significano l’azzeramento dell’identità del nostro patrimonio agricolo. Infine, rispondendo a Carlo Petrini sui distributori automatici di latte crudo, Luca Zaia ha affermato di aver avviato la procedura di installazione di distributori nelle vicinanze della sede del Ministero dell’Agricoltura. A quando milk-corner anche in tutti i ministeri, alla Camera, al Senato, a Palazzo Chigi e al Quirinale?

Durante la cerimonia di venerdì è stato consegnato il premio Benemerito di Cheese, un riconoscimento assegnato a quattro attori del mondo dei formaggi che si sono distinti per la passione, la dedizione e l’impegno nella ricerca della qualità in coerenza con i princìpi Slow Food: buono per il palato, pulito per l’ambiente, giusto per la società. I premiati sono: Pascale Baudonnel (Norvegia), casara del Presidio geitost artigianale del fiordo di Sogne, Livio Garbaccio (Piemonte), pastore del Presidio del macagn, Francesco Giolito (Piemonte), affinatore, Antonio Rodeghiero (Veneto), malgaro del Presidio asiago stravecchio.

Sdp

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