La notizia è stata ripresa da Vini di Bargionale, la rivista specializzata in enologia edita dal maggiore mensile del settore del beverage che fa parte della galassia editoriale de “Il Sole 24 Ore” e da molti altri media italiani e europei. Ebbene un produttore vinicolo e ristoratore francese, tale Jean-Marc Speziale (nella foto), ha lanciato sul mercato il “vin de merde” (bottiflia nella foto con il proutore), un rosso ottenuto da uve syrah e grenache, con tanto di moscone verde stampato in etichetta. È una provocazione, certo, che come tale ha fruttato al suo autore fama e successo. Tanto che le cinquemila bottiglie annata 2007 “enofecali” sono andate a ruba al prezzo di 6,5 euro al pezzo. Ma più dell’incasso è valsa la notorietà. La storia del “vino di cacca”, come accade per le vicende di certe ereditiere americane nullafacenti e nientepensanti, è stata rilanciata da giornali e siti internet. Speziale, da parte sua, ha dichiarato di aver ideato il “vin de merde” per valorizzare la produzione vinicola della sua regione, la Languedoc Roussillon, a torto disprezzata. Sarà. Intanto, però, l’emulo in versione vinicola di Cambronne raccoglie innegabili vantaggi pubblicitari.