La cena del capretto in Langa Astigiana: un successo del gusto che fa bene anche all’economia di una zona da promuovere. Non solo a parole.

inserito il 27 Marzo 2009

 

I cuochi con Mariangela Cotto vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

I cuochi con Mariangela Cotto vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Raramente ci sono, specialmente in Piemonte, amministratori locali che sanno coagulare bene eccellenze agroalimentari, paesaggio, rispetto dell’ambiente e rilancio economico.

Nella Langa Astigiana di persone così ne esistono e riescono anche a operare bene, sia pure nella cronica penuria di risorse.

La dimostrazione la sera del 26 marzo scorso, al ristorante Madonna della Neve di Cessole, per la cena del capretto.

È stato un momento conviviale – coronato dal successo con 120 commensali – che la Comunità montana Langa Astigiana Val Bormida ha dedicato ad un prodotto, la carne di capretto, che è ai vertici della buona tavola piemontese e proprio in queste settimane arriva sulla tavola dei consumatori a prezzi tra i 12 e i 14 euro al chilo.

Al “Madonna della Neve”, inoltre, un gruppo di chef langaroli hanno cucinato leccornie sublimi, un pool di vignaioli locali ha fornito vini eccezionali, tra Cortese, Barbera e persino un orinale e sorprendente Pinot Nero.

Quando si dice le sinergie virtuose.

A quando serate del genere su carni bovine e formaggi, salumi e verdure, dolci, frutti e ricette tipiche? Noi di Sdp plaudiamo all’iniziativa del “capretto a tavola” dandone conto anche attraverso una galleria fotografica che descrive la serata meglio di tante parole. Buona visione.

P.S. Un grazie al presidente della Comunità montana, Sergio Primosg, che ha promosso la serata e all’assessore all’Agricoltura, Gianfranco Torelli, che l’ha organizzata in modo impeccabile ed efficiente.  

 

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 30 Marzo 2009 at 10:45 -

    Ok Fabri, sono d’accordo (come lo sono sempre stato) a sottolineare l’impegno “eroico” degli allevatori che impiegano fatica e sudore. Epperò senza le istituzione tutto andrebbe “a rabello” (cioè a catafascio). L’evento della scorsa settimana, per me, andava nel senso delle istituzioni. Degli allevatori (e magari anche dei produttori di formaggi) abbiamo intenzione di parlarne in servizi dedicati, lontano dalle passarelle dei politici, anche per dar loro più dignità.
    un caro saluto
    Filippo

  2. Fabrizio 30 Marzo 2009 at 09:15 -

    ciao… ma un accenno a chi i capretti li cresce e li cura così amorevolmente? Va bene i politici e gli amministratori (che su impulso dei produttori hanno creato l’evento), ma senza noi…
    Ciao ciao

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