Crisi della bistecca. Dalla Langa astigiana un esempio di rinascita: il castrato piemontese

La fiera del bovino castrato piemontese si svolge da 10 anni nel Comune di San Giorgio Scarampi, una delle “vette” della Langa Astigiana. Nel decennale Sdp ha seguito una manifestazione che, sia pure di nicchia, rappresenta oggi un modo per affrontare la crisi della bistecca. Se è vero, come sta trapelando proprio in questi giorni, che la siccità e l’aumento dei prezzi stanno danneggiando un comparto, quello degli allevamenti bovini, che risente pesantemente delle sempre più ridotte capacità di spesa dei consumatori italiani e quindi anche piemontesi.

A San Giorgio Scarampi, come dice bene nella videointervista che pubblichiamo Marco Listello, ex sindaco, attuale vice primo cittadino e, dieci anni fa, ideatore della manifestazione, si sono ingegnati, hanno pensato a come rilanciare la carne di manzo facendone una nicchia di pregio che oggi è apprezzata da chi ama la buona carne bovina. All’edizione 2012 c’erano 170 capi e un mare di operatori, macellai, ristoratori, allevatori e appassionati di buona tavola.

«Meglio mangiare meno, ma meglio» dice Listello mutuando, non a caso, un detto di gran moda nel mondo vinicolo. Eh già perché proprio San Giorgio, oltre ad essere la culla del bovino castrato piemontese che a Natale sarà in vendita nelle macellerie della zona (quadrilatero Canelli-Nizza Monferrato-Acqui Terme-Alba) è anche il paese con il maggior numero di vigne “eroiche” di moscato, cioè con una pendenza dal 30% in su. Ma questa è un altra storia.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)