Polemica. Al Rally del Moscato d’Asti, a Santo Stefano Belbo, i piloti brindano col… Prosecco

inserito il 5 Luglio 2011

Le fotografie, che non possiamo farvi vedere perché coperte da copyright, sono eloquenti: si vedono i piloti premiati al 10° Rally del Moscato d’Asti che, per annaffiare il pubblico, stappano magnum non di Asti o Moscato docg, ma di… Prosecco.Una contraddizione enologica che ha fatto infuriare molti e suscitato polemiche a non finire, documentata da immagini che potete vedere seguendo questi link di Fabebook cliccando qui e qui.

Ma andiamo con ordine. Dunque nel fine settimana appena trascorso, tra il 2 e il 3 luglio, sulle colline attorno a Santo Stefano Belbo, paese in provincia di Cuneo, ma a due passi da Canelli, patria astigiana dell’Asti spumante, che oltre ad aver dato i natali a Cesare Pavese, è il più grande produttore di uve moscato bianco per Asti e Moscato docg, ebbene qui si è svolta la decima edizione del Rally del Moscato d’Asti.

Una competizione motoristica che si snoda tra le più belle colline del moscato, con le auto che sfrecciato tra i filari e le maison che producono il famoso e celebrato Moscato d’Asti docg, mentre ne fondovalle ci sono gli stabilimenti di industrie di prima grandezza che oltre al “tappo raso” producono milioni di bottiglie di Asti docg. E ha sancire il collegamento tra la manifestazione e il moscato anche un bel logo, con tanto di colori e grappolo di moscato in bella evidenza.

Tutto bello, tutto suggestivo, sennonché domenica 3 luglio, a gara conclusa, sulla piazza principale di Santo Stefano Belbo, i piloti sono stati invitati a salire sul palco e a stappare, per la tradizionale “doccia” di bollicine che corona ogni gara motoristica, alcuni magnum di… Prosecco, che, pur essendo imbottigliato e venduto in gran quantità da aziende della zona è e resta vino veneto che nulla ha a che fare né col Moscato né col suo territorio.

Chi era alla premiazione parla di imbarazzo tangibile tra i piloti e di irritazione e battibecchi, neppure troppo nascosti, tra il sindaco leghista di Santo Stefano Belbo, Luigino Icardi, e gli organizzatori.

Il fatto non è sfuggito a Fabio Gallina, conduttore radiofonico dell’emittente santostefanese Radio Vallebelbo che ha rilanciato in radio e su Facebook l’eno-gaffe e che ammette: «Non credevo ai mie occhi. Prosecco sul podio del Rally del Moscato e a Santo Stefano Belbo. È come se al Rally della Valdobbiadene brindassero con l’Asti docg!»

I malumori di chi ha assistito al brindisi prosecchista in terra di moscato sono confermati a Sdp anche da Fabio Carosso, pilota di rally per hobby, secondo classificato alla competizione santostefanese, ma anche sindaco di Coazzolo, comune dell’Astigiano nell’area di produzione del moscato docg che da più di un anno è in lotta, anche con cause legali, per difendere gli interessi dei produttori di moscato del proprio territorio.

Carosso è desolato da quanto è accaduto: «Quando ho visto quelle bottiglie non volevo salire sul palco – assicura e rivela -, poi gli organizzatori mi hanno pregato di non rovinare la festa della premiazione e ho acconsentito. Ma avere messo a disposizione il Prosecco invece dell’Asti o del Moscato docg che sono i vini principali della nostra zona, è stato un errore grossolano e inqualificabile. Anche altri piloti erano in imbarazzo. Ho chiesto lumi agli organizzatori, mi hanno detto che non erano stati trovati disponili magnum di Asti o Moscato docg. Una scusa che, francamente, non mi ha convinto».

C’è da segnalare che l’auto con cui ha corso Carosso era sponsorizzata da Assomoscato, associazione che raccoglie vignaioli e maison di Moscato d’Asti docg e che da sempre porta avanti la bandiera dell’uva moscato coem bandiera del territorio. E anche l’auto del vincitore della gara, Alex Bosca, era sponsorizzata dal logo di un’azienda spumantiera locale che è tra le principali produttrici di Asti e Moscato, oltre che di Prosecco, come del resto lo sono altre della stessa area.

Più che di imbarazzo parla di vera “eno-incazzatura” il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Icardi, eletto pochi mesi fa, che non fa sconti agli organizzatori. «Appena sono state stappate quelle bottiglie di Prosecco, ma c’erano anche altre bottiglie di vino, ho chiamato l’organizzazione e detto chiaro che la cosa non si dovrà ripetere in alcun modo in futuro e che per la prossima edizione o avrò l’assicurazione che al brindisi finale ci saranno Asti e Moscato docg o la gara non si farà sul territorio del Comune di Santo Stefano».

Insomma tante polemiche, ma la “frittata” ormai fatta, con il Prosecco veneto che segna un altro punto a proprio favore e proprio nel cuore del territorio del moscato, lo stesso che è candidato a diventare patrimonio dell’Unesco, che trae importanti benefici socio-economici dai 100 milioni di bottiglie di Asti e Moscato docg che ogni anno sono vendute in Italia e nel mondo, che dovrebbe quindi amare alla follia i due vini dolci bianchi piemontesi a denominazione d’origine controllata e garantita più amati e venduti sui mercati estero e nazionale. E che invece non perde occasione per dimenticarli, bistrattarli e svilirli. Forse perché non li merita.

Amarissima la riflessione di un produttore di moscato appassionato di rally che domenica, suo malgrado, sotto il palco delel premiazioni è stato “docciato” dal Prosecco veneto: «I veneti ‘sta roba qui non l’avrebbero mai fatta. Solo noi piemontesi siamo così bravi da tagliarci gli attributi per far dispetto alla moglie». Amen.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

32 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 10 Luglio 2011 at 10:27 -

    eh, le cattive abitudini sono dure a morire… chissà nel 2009, nel 2008 e nel… 😉

  2. aldo cane 10 Luglio 2011 at 10:00 -

    @Filippo: a giudicare dalle foto delle premiazioni del 2010 era prosecco anche allora… più che un errore pare un’abitudine.

  3. giovanni bosco 9 Luglio 2011 at 08:33 -

    Caro Filippo, nella mia vita ho sempre detto quello che pensavo, ho sempre fatto nomi e cognomi, non sono mai stato querelato e sai perchè? Perchè tutto quello che ho scritto e detto sono sempre stato pronto a documentarlo. Troppe persone hanno gli scheletri negli armadi e non possono parlare come vorrebbero. Tu sei rimasto uno dei pochi che accettano di pubblicare quello che scrivo, altri hanno chiuso le loro pagine ai miei interventi. E’ vero , nel modo del moscato manca cultura, orgoglio, intelligenza…ma non basta dirlo, noi del CTM andiamo nelle scuole, facciamo lezioni ai contadini, stiamo allevando una nuova generazione preparata e dura.
    Non abbiamo paura di metterci la faccia. Grazie del ridicolo, ma attenzione anch’io ricevo tantissime telefonate….e spesso scrivo quello che altri non hanno il coraggio di dire.

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  4. filippo 9 Luglio 2011 at 08:09 -

    Caro Giovanni, la franse di Belfagor, alias Giulio Andreotti, era un po’ diversa: “a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca”. Che poi sia giusto o sbagliato pensar male questo è un altro discorso. Sentire Santero? E perché? Perché negi ultimi quattro anni avrebbe offerto coscientemente Prosecco (che non è una droga) invece che Asti o Moscato agli organizzatori del Rally? O perché secondo te avrebbe ordito un complotto per mettere in cattiva luce chi? Santo Stefano Belbo? Gli organizzatori del rally? le colline di Pavese? Suvvia, evitiamo di renderci ridicoli! La cazzata è stata fatta perché, verosimilmente, il tipo del rally è andato in azienda e gli han dato le bottiglie che avevano sottomano. Una stupidaggine fatta senza pensarci tanto su, il che è peggio della tesi complottistica, perché, come dice bene Contadina Verace, qui manca cultura, orgoglio, intelligenza. Non c’è altro da dire. Anzi un’ultima cosa c’è: caro Giovanni, evita, per cortesia su questo blog, di dare degli struzzi – il significato in lingua italiana non è edificante – a chi non la pensa come te. Al sottoscritto, per carità, puoi dire ciò che vuoi in quanto siamo amici di vecchissima data, ma altri non hanno gradito quello che aveva tutta l’apparenza di un insulto. Conosco il tuo stile è ho rassicurato che non si trattava di insulto, però, a scanso di equivoci, teniamo il dibattito su linee che non possono essere interpretate male… grazie

  5. giovanni bosco 9 Luglio 2011 at 07:50 -

    “Pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai” Caro Filippo perchè non fai una bella intervista a Gianfranco Santero?Dalle telefonate ricevute l’argomento sta interessando parecchia gente. Alla “contadina verace” ricordo che ognuno è responsabile del proprio destino. Quello che oggi sempra impossibile molte volte domani diventa naturale..te lo dice uno che da 6 anni è in pensione e che trent’anni fa ha subìto delle durissime contestazioni ed ora gli stessi contestatori di allora sono diventati dei paladini di quelle mie idee che allora contestavano.

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  6. filippo 8 Luglio 2011 at 21:10 -

    @Aldo: non lo so, indagherò, ma intanto gira una voce per ora incontrollata che il brindisi anche in alcune edizioni passate sarebbe stato a base di prosecchino… Io non ci credo… non ci voglio credere…

  7. aldo cane 8 Luglio 2011 at 20:47 -

    una domanda: lo scorso anno (e in quelli precedenti), con cosa avevano brindato?

  8. Contadina verace 8 Luglio 2011 at 19:02 -

    @Luca: credimi, ci metteranno poco a farla a pezzi la tua ascia, a meno che tu nn sia una mosca bianca! Io ci credo nel territorio ma nn credo nella gente ke ci sta sopra e nn xkè sia pessimista di natura ma xkè ad un certo punto ho aperto gli occhi e ho sbattuto il naso nella triste verità ke a crederci siamo troppo pochi per poter cambiare il sistema. La t generazione? La conosco e nn è migliore della mia nè di quelle ke ci hanno preceduto. Ah, così solo x inciso, visto le recenti manovre fiscali, sarò anke un pò matusa ma ci vogliono ancora 27 anni prima ke raggiunga l’età pensionabile quindi il futuro preoccupa anche me.

  9. luca vola 8 Luglio 2011 at 06:56 -

    forse qualcuno dopo tanti anni di battaglie può alzare bandiera bianca e cercare di tirare avanti ancora qualche anno e poi chi si è visto s’è visto..ma chi l’ascia l’ha appena affilata? chi crede nel territorio e vuole tirare fuori dai suoi vigneti un reddito decente per sè e chi gli sta attorno? (con i mutui da pagare e un’inflazione che se non erro è gia superiore al 2.5…). vedo la strada in salita…ma con la voglia delle nuove generazioni e l’esperienza delle vecchie forse non tutto è perduto…però se i vecchi leoni abbassano la guardia…è un casino!!!!

  10. Contadina verace 7 Luglio 2011 at 20:13 -

    Non mi faccio coraggio, io ho alzato bandiera bianca. Ci rinuncio. Sono consapevole che tutto il sistema è più forte di me e di quelli che la pensano come me. Evito accuratamente di entrare nel merito di discorsi sul moscato con chicchesia perche mi tocca così da vicino che a sentire certe fesserie temo di diventare violenta…no, non rambo al femminile ma con insano uso di verbo. Ho sotterrato l’ascia di guerra e solo ogni tanto vado a darle un’occhiata perchè non riesco a farne a meno.

  11. giovanni bosco 7 Luglio 2011 at 15:35 -

    Mi sono dimenticato e chiedo scusa a Filippo che l’articolo era quello del “nostro” blog e rilanciato dalla Cia che lo sposa in pieno. Amaro invece il commento di Paolo Massobrio su “papillon”.

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  12. filippo 7 Luglio 2011 at 15:30 -

    @Giovanni: un’unica precisazione: il commento che indichi a Contadina Verace è sì stato pubblicato sul sito regionale della Cia che, però, ha copiaincollato il mio pezzo su Sdp (compreso il commneto del contadino da me riportato), citandone anche la fonte, appunto Sdp, senza tuttavia riportare la firma dell’autore, cioè io. Questo solo per la precisione, sennò sembra che la Cia ha fatto un commento sulla vicenda, mentre si sono limitati a riportare il post di Sdp… 😉

  13. giovanni bosco 7 Luglio 2011 at 14:04 -

    Cara “Contadina verace” quanto hai ragione. Prima della “socioeconomia” ci dovrebbe essere la CULTURA. Purtroppo la strada è ancora lunga, ma non sono certamente io a mollare.Per tua conoscenza, a proposito dell’argomento “rally-moscato.prosecco” Ti allego di seguito il commento apparso in rete della Cia piemontese.
    “Insomma tante polemiche, ma la “frittata” ormai è fatta, con il Prosecco veneto che segna un altro punto a proprio favore e proprio nel cuore del territorio del moscato, lo stesso che è candidato a diventare patrimonio dell’Unesco, che trae importanti benefici socio-economici dai 100 milioni di bottiglie di Asti e moscato docg che ogni anno sono vendute in Italia e nel mondo, che dovrebbe quindi amare alla follia i due vini dolci bianchi piemontesi a denominazione d’origone controllata e garantita più amati e venduti sui mercati estero e nazionale. E che invece non perde occasione per dimenticarli, bistrattarli e svilirli.FORSE PERCHE’ NON LI MERITA”.
    L’articolo si chiude con la riflessione di un produttore di uva moscato appassionato di rally presente alla manifestazione “I veneti ‘sta roba qui non l’avrebbero mai fatta. Solo noi piemontesi siamo così bravi da tagliarci gli attributi per far dispetto alla moglie”…..
    Fatti coraggio Contadina verace…non tutti hanno le forbici a portata di mano….o sono disposti a mettere la testa nella sabbia….

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  14. Contadina verace 7 Luglio 2011 at 12:23 -

    non sostengo l’ipotesi di complotto, anzi, magari lo fosse, forse così certi episodi di stupida faciloneria sarebbero meno frequenti. E invece ci si sbatte il naso in continuazione: contadini del moscato che ordinano prosecco perché fa figo, altri che ti offrono spumantelli variopinti che costano poco ma sono dolci come il moscato, ristoratori della zona che ti sconsigliano l’Asti perchè ti fa bruciare lo stomaco , ecc…e quindi ci sta anche una pubblica premiazione con un vino che con il ns territorio nn ha alcun legame. Manca orgoglio per il territorio? Sì, certamente ma soprattutto manca il buonsenso. I sindaci del moscato? Pochi si danno da fare…poooochi, altri sono allo specchio a bearsi della propria immagine riflessa ovviamente tricolore, altri stanno scegliendo lo champagne da acquistare x il prossimo happy hour! Tempo fa, in un bar si S Stefano Belbo, era accesa la discussione su come avrebbero fatto a vendere un certo numero di alloggi in costruzione in paese. Al che il o la propietario/a dell’esercizio, con espressione davvero arcigna, fugò ogni dubbio: “vedrai tra pochi giorni quei coglioni dei contadini prendono la rata, vengono qua e li comprano tutti! ” Che bello m sono sentita prossima alla ricchezza poi dopo che ho preso la rata e dopo che ho pagato un pò di spese ho realizzato che per comprare un alloggio dovevo aspettare ancora qualche secolo. Come chiamare tale atteggiamento? Invidia (xkè c facciamo un mazzo tanto?), grettezza, piccolezza, … o stupidità perche magari l’esercente nn considera che buona parte del suo reddito arriva proprio dai contadini della zona? E inoltre m sento sciocca se penso che quando devo spendere due soldi m guardo intorno e vedo se posso spenderli prima nel m paese, poi nei prossimi dintorni e solo dopo vado a cercare l’eventuale servizio altrove. @ Bosco: “socioeconomico” è un termine troppo complicato per la gente della zona.

  15. luca vola 6 Luglio 2011 at 15:57 -

    per filippo…concordo che le liti non fanno mai bene, ma non sul fatto “qualunque siano le motivazioni”, mia nonna diceva sempre che se in un cestino ci sono dieci pum sani e uno marcio, gli altri non saniscono il frutto marcio, ma succede il contrario!!!!!!!

  16. luca vola 6 Luglio 2011 at 15:54 -

    dopo aver letto tutti i commenti posso dire la mia?? a me verrebbe da dire a gran voce VERGOGNAAAAAAAAA!!!! poi però ci ripenso e mi dico…sarà stata una svista?sarà stata una disattenzione? sarà stato un complotto? poi mi incazzo nuovamente pensando che chi ha sponsorizzato il rally del moscato ha dato una bottiglia di Prosecco invece che di Asti, ma puoi?? dopo l’ennesima arrabbiatura, e aver puntato dito contro cani e porci rimango con un pugno di mosche…o meglio con l’AMARO IN BOCCA..a parte la gaffe o la svista, è semplicemente l’ennesimo segno che siamo indietro anni luce rispetto ad altre regioni italiane, ai francesi o perchè no agli stessi barolisti..che noi contadini e gli industriali non parliamone, ci riempiamo la bocca di territorio, ma la tutela parte da queste piccole cose, e invece tutti se ne sbattono, compresi quelli che le radici sul territorio le hanno davvero. non so a chi dare la colpa…forse è di nessuno o di tutti, di generazioni…ma questa è semplicemente un’enorme MANCANZA DI CULTURA!!!!!!!!! e non facciamo quelli che non vogliono fare i campanilisti o che vogliono essere aperti, io la considero una cosa grave, gravissima, incolpare qualcuno non serve a nulla, le arrabbiature dei sindaci mi fanno piacere ma sono un sasso nell’acqua…signori, qua serve una vera e propria RIVOLUZIONE CULTURALE che deve partire dalle mie generazioni, perchè mi spiace dirlo, ma con queste industrie e con certi produttori pure, non si va davvero da nessuna parte. magari ci porteranno anche a 120 milioni di bottiglie, ma non è quello che voglio, non mi interessa ingozzarmi adesso per non mangiare domani, voglio un futuro per me, per i miei figli e per i miei nipoti, voglio un mercato fidelizzato che beva Asti e Moscato d’Asti perchè è il frutto di un territorio meraviglioso, di colline assolate, surì e aivè, perchè è il frutto del sudore di centinaia di contadini e perchè frutto di una lunga tradizione contadina, è il frutto del lavoro di persone!!. ecco perchè la gente deve bere il nostro moscato, non perchè va di moda o perchè costa poco. io mi auguro di cuore che sia solo stata una vista, ma purtroppo credo di più nella mia amara riflessione..

  17. giovanni bosco 6 Luglio 2011 at 13:52 -

    Mi accorgo sempre di più che state diventando tutti buonisti, tutti vogliamoci bene.Non oso pensare altro. Ma la vita non è così: Quanta’anni di battaglie mi hanno insegnato che sul Moscato quello che si sente e si vede è la minima parte di quello che si fa. Scusate ma mi sembrate quegli struzzi che per non vedere nascondono la testa sotto la sabbia….lasciando però libero una parte importante del proprio corpo.Buona fortuna!!!

    Buono Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  18. filippo 6 Luglio 2011 at 11:38 -

    @Fabio e @Adriano: concordo; @Giovanni: dissento. Le teorie complottistiche, da Jfk in là mi fanno ridere. La verità verosimile, a mio parere, è molto più semplice: hanno preso i magnum di Prosecco perché erano grandi, meglio fotografabili e facevano il botto. Perché l’azienda ha dato quelli? Ma perché all’operaio che ha dato il vino agli organizzatori del rally nessuno ha detto di dare solo asti e moscato e, cosa ancora più grave, a lui non è passato neppure per la testa di chiederlo. Magari era straniero o magari era italiano, piemontese, santostefanese, ma completamente ignorante (nel senso dell’ignorare) di moscato e asti. Ci sta, eccome se ci sta purtroppo… Una svista? un errore? una cazzata? Ebbene sì, una stupidaggine grande come una casa fatta per sbadataggine, per sciatteria: “massì bituma du bute ‘d spumante”, la grafia non sarà proprio quella piemontese, ma il senso della “gavata”, per per, è stato proprio questo…

  19. Fabio Gallina 6 Luglio 2011 at 10:57 -

    Cari Filippo e Giovanni,
    secondo me state menando un po’ troppo il torrone (con la O Filippo). Troppe idee e reazioni che non c’entrano nulla con questa contraddizione enologica. Io penso semplicemnte che manchi un po’ di orgoglio e rispetto verso un territorio e un prodotto che ha sfamato, e reso ricche, centinaia di famiglie. Quell’orgoglio che però tiriamo fuori quando, pur facendo un errore grossolano come quello del Prosecco, non ci fa dire una semplice frase che dicono ai genitori i bambini già a tre anni quando fanno qualche marachella: “scusa mamma, ho sbagliato… non lo faccio più”… A volte, dice Vasco Rossi, “Basta Poco”… Eh già!!!

  20. Adriano Salvi 6 Luglio 2011 at 10:34 -

    Dimenticavo, le fote sono coperte da Copyright e che è un rally del campionato mondiale?

  21. Adriano Salvi 6 Luglio 2011 at 10:32 -

    non la faccio troppo lunga, non ne vale la pena per commentare l’ennesima riprova che non sappiamo promozionare i nostri vini in casa nostra, figuriamoci fuori…….All’amico Bosco ricordo che, nel mio piccolo, da decenni cerco di perorare la causa del Moscato e pure dell’Asti ma queste cadute di stile sono purtroppo ricorrenti. Non incolpo nessuno, non cambierebbe nulla, certo è che, come ricorda Filippo, Consorzio o Produttori Moscato non penso proprio che avrebbero negato qualche bottiglia per festeggiare i premiati…è che non siamo capaci di andare d’accordo neppure quando il Moscato, unico caso credo in Italia, viaggia a vele spiegate sui mercati. Quanto al Prosecco rappresenta un businness e le grandi cantine non campano di ideali territoriali, ma cercano fatturati….con questo, al posto loro, avrei evitato di offrire bottiglie di Prosecco per la premiazione del Rally del Moscato….

  22. giovanni bosco 6 Luglio 2011 at 10:28 -

    E allora Ti do altri colpi sotto la cintura. Sotto il palco della premiazione vi erano 2 scatole di Moscato d’Asti DOCG, chissà perchè gli organizzatori hanno preso il Prosecco?(le scatole di Moscato d’Asti sono state trovate dal vicesindaco dopo la premiazione)La ditta Santero
    sponsor della premiazione pubblicizza sulla facciata del proprio stabilimento l’Asti spumante, vuoi dire che non avesse qualche bottiglia di Asti spumante per fare il botto. Qui o c’è il proposito di mettere in difficoltà qualcuno o c’è ingenuità. Io preferisco pensare che tutto questa sia stato fatto di proprosito, perchè se ci fosse ingenuità in che mani ci troveremmo?

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  23. filippo 6 Luglio 2011 at 10:01 -

    @Giovanni: «… brindare col Prosecco ci sta tutto…», la prendo come una provocazione del “solito” Bosco, o fai parte anche tu dell’organizzazione? (scherzo…). No scherzi a parte: non prendiamoci in giro… il rally si chiama del moscato perché gira sulle colline del moscato d’asti. Punto. E non stiamo a fare i sofisti su ‘ste palle… Gli organizzatori hanno fatto una gaffe grande come una casa e questo non si discute. E invece di chieder scusa che fanno? Dicono che nessuno li ha sponsorizzati con magmu di Asti e Moscato… Ma andiamo, a chi la vogliono dare a bere… se avessero chiesto ad Assomoscato o al Consorzio (e mi risulta che non l’abbiano fatto), che danno bottiglie promozionali a tutti non ci sarebbe stata questa, per dirla con Emilio Fede, figura di m…. E non m’importa che il prosecco s’è sempre prodotto in zona (veramente, scusami Giovanni, ma ho qualche dubbio, perché il Prosecco i piemontesi lo possono imbottigliare ma non coltivare la glera che poi è il vitigno…) il fato è che nonostante tutti gli enti e i movimenti, nonostante le liti, le polemiche, gli articoli dei giornalisti e le prese di posizione, alla gente del moscato del moscato sembra importare davvero poco. Perché su quel palco sono saliti in tanti a stappare bottiglie di prosecco, e dalle foto non mi sembrano così infelici… bastava ritardare l premiazione di 10 minuti, bastava andare in un supermercato. magari in una cantina sociale, a prendere delle bottiglie di asti o di moscato, bastava avere un po’ di orgoglio che qui, caro Giovanni, mi pare si sia perso per strada… spero, sinceramente, al di là di tutto, persino e soprattutto delle nostre discussioni, che si possa ritrovarlo questo orgoglio… p.s.: darmi del buonista è stato davvero un colpo sotto la cintura 😉

  24. giovanni bosco 6 Luglio 2011 at 07:36 -

    E allora continuiamo. Per molti anni (esperienza personale) il Prosecco nella nostra zona si è sempre prodotto mischiando vini bianchi (molte volte Barbera sbiancata) con aggiunta di Moscato (i famosi superi). Il rally è del Moscato e non del Moscato d’Asti, pertanto brindare con il Prosecco ci sta tutto… se è ancora fatto come una volta. Chiamiamo il rally del Moscato d’Asti e non ci sarebbero più scuse……
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  25. filippo 5 Luglio 2011 at 20:26 -

    o troppo buono o estremamente bugiardo… 😉

  26. aldo cane 5 Luglio 2011 at 19:40 -

    no, no, continuate, è interessante leggervi 😉

  27. filippo 5 Luglio 2011 at 18:47 -

    Caro Giovanni, magari ci telefoniamo o andiamo a prende un caffè insieme, così evitiamo di monopolizzare con un dialogo tra noi lo spazio di questo blog… 😉

  28. giovanni bosco 5 Luglio 2011 at 18:31 -

    Caro Filippo, tutto questo Tuo buonismo avrà ragion di esistere solo quando l’industria che lavora in questa valle (e non solo l’industria, ma anche certe Cantine Sociali) smetterà di battezzare tutti i vini d’Italia. Fino a quel giorno sarà sempre una continua battaglia. E gente come il sottoscritto avranno ragione di esistere per ricordare a tutti che i contadini a differenza degli industriali fanno un solo tipo di prodotto: l’uva dei 52 Comuni.
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  29. filippo 5 Luglio 2011 at 18:04 -

    epperò in una gara di auto vice il più veloce, non il più simpatico a quello o a quell’altro… io, veramente, mi sono sempre scandalizzato e mi scandalizzo ancora – e l’ho puro scritto firmandomi – di certe puttanate ci si fanno in zona, tipo sentirsi offrire il Prosecco in un bar di Barolo o di una grande azienda di auto di Torino che fa uno spot prendendo a testimonial un vino argentino… che dire il brindisi col prosecco, magari, si poteva anche rifiutare… ma bisogna trovarcisi dentro a certe situazioni. L’azienda sponsor del brindisi è consorziata? Non credo sia questo il problema. Credo ci siano troppi industriali che non capiscono il legame tra Asti e Moscato e il territorio e danno per scontato troppe cose (magari dovrebbero smettere di stare ad ascoltare i loro manager) e molti che abitano in questo territorio (vignaioli, giornalisti, organizzatori di rally, assicuratori, sindaci, massaie, presidenti di enti vari e tanti altri) che non considerano l’Asti e il Moscato come elementi di unione e di compattezza, ma semmai come spunto di divisione, strumento di potere e persino di ricatto. E questo davvero proprio non mi va giù…

  30. giovanni bosco 5 Luglio 2011 at 17:12 -

    Se al mio posto ci fosse l’amico Giulio penserebbe ” Il potenziale vicintore del rally del Moscato doveva essere Carosso noto sindaco di un Comune che si è sempre battuto a favore del Moscato d’Asti, contro il consorzio dell’Asti Spumante, lo sponsor del brindisi era una nota ditta associata al Consorzio…Vedere il Carosso brindare con il prosecco…”ma io non sono l’intoccabile . Non mi scandalizzo, anzi sono felicissimo che in molti si siano scandalizzati… vuol dire che non sono più solo…solo dieci anni fa saremmo stati in pochi a scandalizzarci….
    Buon Moscasto d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  31. filippo 5 Luglio 2011 at 15:40 -

    okkei la battuta, ma non cancella una caduta di stile che è stata profonda… come mi ha detto quell’appassionato di rally in Veneto non l’avrebbero fatto un brindisi con l’Asti neppure con la pistola puntata alla tempia e sulla promozione del loro Prosecco non ridono affatto. Invece qui da noi tutto sembra ridursi a battaglie tra bande… non è così, lo so, ma l’impressione che ormai se ne ricava è proprio questa. Alla gente non frega nulla di ruggini e “ripuliture”, interessa che il settore sia sano e tiri il mercato, che l’Asti e il Moscato non siano sputtanati e per questo bisogna governare il rapporto tra parte agricola e parte industriale, senza scontri e posizioni preconcette, perché non si va da nessuna parte. So che la mia è una posizione poco “leghista” (uso l’aggettivo come sinonimo di atteggiamento diretto e spesso di contrapposizione), ma personalmente sono convinto che i contrasti in seno alla parte agricola – qualsiasi siano i motivi che li hanno causati e li alimentano – abbiano fatto più male che bene e alla fine rafforzino solo una parte, quella dell’industria… e questo non è bene. Spero che Regione e Consorzio abbiano la forza e l’autorevolezza di ricomporre… la vendemmia è domani…

  32. felice 5 Luglio 2011 at 15:19 -

    La metto sul ridere, il Moscato sta divenendo in questi mesi abbastanza introvabile e forse sprecarlo così dispiaceva un po’. Il prosecco va bene per farsi una doccia e bom!
    La sensazione è comunque che chiunque dalle nostre parti lavori per un qualcosa, lo faccia ” a compartimenti stagni” , forse anche senza molta solidarietà. In fondo il Comune di Santo Stefano Belbo da anni intelligentemente trae denaro dalla organizzazione dei rally per trovare le risorse per la manutenzione delle strade, quindi il rapporto con l’organizzazione del rally non penso soffrirà di crisi.
    Auspico invece, sulla tematica moscatista, che il nuovo sindaco leghista possa aiutare al meglio il collega rallysta Fabio Carosso, lasciato pressochè solo sul fronte di “ripulitura” del Consorzio dell’Asti. Lascierei quindi in pace i volontari organizzatori dei rally (di benzine ne capiranno, forse non di vini)… per concentrarmi sul dove siano invece gli altri sindaci del Moscato!
    Viva i rally e viva il Moscato!

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