
A Vinum, la manifestazione albese dedicata al vino, poche bancarelle e molti assaggi. E tra le curiosità Sdp ha scovato un laboratorio delle bollicine. Ecco la storia di chi lo ha realizzato inseguendo un sogno di tradizione e territorio.Loro sono quattro, come i moschettieri più Dartagnan, sono nati tutti nell’80, sono enologi e hanno in comune la professione del vino.
La società cui hanno dato vita, mantenendo però gli impegni nelle rispettive maison vinicole di provenienza, si chiama Erpacrife (sito internet: http://www.erpacrife.com) è l’acronimo che indica i loro nomi di battesimo. Sono: Paolo Stella da Costigliole d’Asti, di cui qui pubblichiamo la videointervista, Federico Scarzello da Barolo, Erik Dogliotti da Castagnole Lanze nell’Astigiano e Cristian Calatroni di Montecalvo Versiggia in provincia di Pavia.
Quattro amici con una grande passione in comune per il vino che hanno deciso, tra i banchi della scuola enologica di Alba, di produrre insieme uno spumante.
Ma non uno spumante qualsiasi, come si conviene ai giovani, si buttano in una sfida esaltante: creare spumanti metodo classico esclusivamente da vitigni autoctoni piemontesi.
I scettici, categoria a cui ci onoriamo di appartenere, a questo punto diranno: «Bella forza! In piemonte c’è già l’Asti docg e l’Alta Langa doc, che sono bollicine ottenute anche con la fermentazione in bottiglia, come si faceva una volta, come hanno inventato i francesi della Chamagne».
E invece no. I quattro moschettieri usano anche grappoli di moscato e pinot nero, ma anche nebbiolo, da cui ottengono il sorprendente Erpacrife, uno spumante brut rosè il cui nome è l’acronimo dei nomi dei quattro soci.
E in cantiere ci sono altri progetti. Come quella di un blend con altri vitigni a bacca bianca, tutti rigorosamente piemontesi.
I perché di questa scelta Paolo Stella li ha spiegati in questo contributo concesso a Sdp, con una promessa: far nascere dalla tradizione spumantistica piemontese una nuova stagione per le bollicine “made in Piemonte” che sono nate proprio 150 anni fa, in concomitanza con l’Unità d’Italia, a Canelli, nelle cantine di casa Gancia.
Il guanto alle altre aree spumantiere italiane e straniere è lanciato. Non resta che degustare e dare la propria opinione. A noi l’Erpacrife rosé è piaciuto. Ma ecco quello che ci ha detto Paolo Stella proprio davanti al bellissimo stand del Consorzio dell’Asti che proponeva degustazioni di bollicine dolci piemontesi. E non è stata una casualità.