
Tutte le volte che incontriamo Mariuccia Borio di Cascina Castlet abbiamo l’impressione di avere a che fare con un monaco tibetano. Anche quando è senza voce, come in questo Vinitaly (colpa dell’ariua condizionata), ti trasmette una calma e una tranquillità solenni, che vengono da una tradizione contadina solidissima che ha portato Mariuccia a diventare la “signora di ferro” dell’enologia piemontese e italiana. È una forza quieta la sua, fatta di frasi dette con semplicità apparente e disarmante. Termine, questo ultimo, che sarebbe davvero il caso di far capire a molti. La sua analisi del momento non facile che si sta attraversando è improntato a un ottimismo concreto, basato dalla consapevolezza. L’Italia del vino ne ha passate tante. Passerà anche questa. Senza Panico. Keep Calm, come lo slogan coniato in questi giorni di Vinitaly.
Qui sotto l’intervista a Mariuccia Borio con riprese e fotografie di Vittorio Ubertone.
