Barbera d’Asti Wine Festival. Buona la prima. Vitaliano Maccario (Consorzio): «Siamo molto soddisfatti. Punteremo di più su denominazione e filiera». E per il 2025 la 2ª edizione del festival “barberoso” potrebbe svolgersi in primavera

inserito il 16 Settembre 2024

Vitaliano Maccario, produttore e presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato interpellato per un bilancio “a caldo” sulla prima edizione del Barbera d’Asti Wine Festival, che si è svolta dal 6 al 15 settembre ad Asti, non ha dubbi: «Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione. Era una scommessa e l’abbiamo vinta. Abbiamo avuto pubblico e attenzione deix media proponendo un festival che non è stato solo vino, ma anche cultura, arte, musica, satira e teatro. Non era facile e mi creda abbiamo faticato sette camicie per sostenere l’idea il progetto. Alla fine è andata bene».

Cosa glielo fa pensare?

«Un particolare decisivo: le dichiarazioni e persino i messaggi scritti che ci hanno inviato i ristoratori astigiani che sono le prime sentinelle che segnalano quando uan manifestazione funziona. Ebbene ci sono giunte varie manifestazioni e complimenti da parte di gestori e titolari di locali astigiani che, proprio nei giorni del Barbera d’Asti Wine Festival hanno incrementato la clientela locale e non. Per questo è motivo di soddisfazione. D’altra parte dobbiamo capire una volta per tutte che vino, cultura, arte, paesaggio, ambiente, turismo e territorio sono facce di uno stesso diamante che abbiamo in mano e che dobbiamo far fruttare al meglio tutti insieme. Il modello a cui dobbiamo ispirarci, mantenendo le nostre peculiari diversità che ci arricchiscono e caratterizzano, sono le Langhe».

Vitaliano Maccario

Maccario sottolinea i punti di forza della manifestazione alla prima edizione, ma se gli si chiede cosa è andato bene e cosa no risponde così: «Tra le cose che hanno funzionato sicuramente la grande attenzione che abbiamo creato attorno alla Barbera d’Asti. Per dieci giorni ad Asti non s’è parlato d’altro e siamo molto contenti di questo. Poi, ovvio, ci sono cose da registrare sull’offerta gastronomica sulla sistemazione del percorso del festival e anche sul periodo…».

Non va bene settembre in periodo di Douja d’Or?

«Siamo convinti che un evento che ha al centro la Barbera d’Asti debba godere di un periodo adeguato. Ne parleremo. Io sono per la primavera, così diamo la possibilità anche ai produttori di partecipare in modo più agevole e comodo, fuori dal periodo vendemmiale e, con tutte le cautele del caso, anche a un momento meteorologico meno sfavorevole e più gradevole di quello settembrino con i primi freddi che si alternano a strascichi di caldo afoso estivo»

Insomma Barbera d’Asti Wine Festival vuole crescere e in fretta. Ce la farà? I presupposti ci sono tutti. Lo avevamo detto anche alla presentazione dell’evento. E mentre in ambito regionale si prospetta un’edizione 2025 dell’evento Grande Langhe (27 2 28 gennaio) allargato ai vini piemontesi per una vetrina completa della produzione enologica del Piemonte, dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato pensano al proprio festival come un momento clou dedicato alla Rossa in casa sua. Non male.

SdP

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