Michele Chiarlo, 1935 – 2023

inserito il 18 Novembre 2023

È morto Michele Chiarlo da Calamandrana, provincia di Asti, un patriarca del mondo del vino, un imprenditore visionario che prima di tanti aveva “visto lungo” sulle potenzialità del Moscato d’Asti, della Barbera d’Asti del Nizza docg che aveva contribuito a creare insieme a tante iniziative che hanno fatto scuola tra cui il parco artistico La Court a Castelnuovo Calcea, dove arte e vigna si fondono; il Palàs Cerequio a La Morra, dove le vigne di nebbiolo da Barolo diventarono un forziere per vini preziosi custodi di tradizioni e l’accoglienza, declinata in un relais di charme, diventò un modo per restaurare e portare a nuova vita un intero borgo di Langa.

Senza dimenticare i successi dei suoi vini: il Moscato d’Asti e la Barbera d’Asti celebrati in Italia e all’estero; il Nizza docg diventato prima con il suo apporto fondamentale un’associazione di produttori orgogliosi e ora fautori di un vino che miete consensi e poi, con la sua etichetta, il miglior vino del mondo per autorevoli riviste; le etichette firmate da Michele Chiarlo entrate nel novero di importanti commercianti del vino francesi con agganci internazionali.

Michele si è tolto molte soddisfazioni nella sua vita lunga 88 anni tenendo sempre presente valori fondamentali: la ricerca della qualità, il rispetto per l’Ambiente e il Paesaggio, la cura della cultura in tutte le sue forme, il rapporto continuo con il territorio e le iniziative per svolupparlo, renderlo migliore.

Noi di SdP avevamo intervistato molte volte Michele Chiarlo che era, per molti giornalisti del vino, un punto di riferimento.

Nel 2015 il video per la nostra rubrica “Le Vite del Vino” ora appare come un lascito. Diceva Michele Chiarlo in quella intervista: «Giovanissimo, appena dopo il diploma in Enologia entrato nella piccola azienda vitivinicola di mio padre ebbi il desiderio di imbottigliare il vino in un momento in cui in Piemonte si imbottigliava pochissimo». Una prova di coraggio.

Poi il lungo intervento sulla sua vita di uomo del vino, le sue attività per l’arte, per il territorio, il paesaggio, per il futuro.

Eggià perché Michele Chiarlo, Classe 1935, ha sempre avuto una vista “lunga”, proiettata nel futuro. Lo si intuiva dalle parole, dai ragionamenti, perfino dallo sguardo che non si sofferma mai troppo sull’interlocutore, ma spaziava più in là, in un domani tutto da progettare, da costruire.

E sul suo Piemonte ora le parole augurali di Michele Chiarlo del 2015 sembrano un monito e l’indicazione di una via obbligata: «Se il Piemonte saprà interpretare e capire il futuro e avere consapevolezza delle proprie enormi potenzialità diventerà una regione unica al mondo con vini uncii al mondo».

Ancora una visione di futuro che ora passa alla sua famiglia e a quanti sapranno fare tesoro e soprattutto perpetuare e attuare l’eredità umana, morale, imprenditoriale e culturale di Michele Chiarlo da Calamandrana.

Filippo Larganà

Qui di seguito l’intervista realizzata con Vittorio Ubertone

E il suggestivo video della Chiarlo per il lancio, nel 2019, del Barolo “Balena” di cui proprio Michele Chiarlo fu protagonista assoluto per una narrazione originale.

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