Al di là delle dichiarazioni ufficiali quella che si è consumata per l’elezione del nuovo presidente della Cantina Sociale astigiana Barbera Sei Castelli di Castelnuovo Calcea e Agliano Terme, sembra essere stata una sorta di resa dei conti.
Niente di drammatico, s’intende, ma quello che sembra avere determinato l’elezione del nuovo presidente, Maurizio Bologna, ex sindaco di Moasca in quota Lega, imprenditore del settore sociale, presidente di una cooperativa che gestisce 6 strutture per disabili e una per anziani, a capo anche della squadra calcistica del Canelli; e la non rielezione di Andrea Ghignone, funzionario regionale, sindaco in carica di Moasca, esponente del PD piemontese (è stato candidato non eletto alle ultime elezioni Politiche) che aveva assunto la guida della Cantina nel 2016, pare sia stato, in maggior parte, il progetto di una possibile unione della Sei Castelli con la Cantina di Nizza e quella di Mombercelli.
Un’ipotesi che avrebbe potuto creare un polo della Barbera potentissimo, ma che è stata contestata, anche in modo forte e aspro, da molti vignaioli della Sei Castelli che non hanno mai visto di buon occhio l’unione con cooperative vinicole così vicine.
In ogni caso all’indomani delle elezioni il mare in casa della Cantina Sei Castelli sembra ancora non perfettamente calmo, tanto che il neo presidente Bologna, incassati gli auguri anche di esponenti piemontesi di spicco della Lega (per esempio il vicepresidente regionale, Fabio Carosso, ex sindaco di Coazzolo), con le prima dichiarazioni prova a gettare acqua sul fuoco e dice: «La mia elezione è stata larga. Ho ottenuto 144 voti su 181 votanti. Io mi sono messo a disposizione della Cantina. Ora c’è molto da fare e vorrei che tutti lo facessero con quello spirito di condivisione e di squadra che serve per fare crescere la Sei Castelli, una delle realtà più importanti e strategiche non solo per il mondo del vino piemontese, ma per l’intero vigneto Italia».
Da parte sua il presidente uscente, Andrea Ghignone, affida a un articolato intervento/lettera inviato ai media, il saluto alla Cantina. Eccolo.
Cogliere il cambiamento per creare un nuovo futuro. Pensavo che il territorio fosse pronto a lavorare insieme guardando lontano e sapendo cogliere i cambiamenti in atto, così non è stato, e mi riferisco al progetto di unione delle Cantine di Nizza e Mombercelli con la nostra cooperativa. Sono convinto che in questo modo si sarebbero sfruttate al meglio le risorse e si sarebbero create le basi per il futuro; sono convinto che ogni cambiamento deve essere intercettato e capito prima di essere attuato.
Sono contento che in questi anni abbiamo raggiunto ottimi risultati. I numeri parlano chiaro: oltre 250 soci con un conferimento medio che si aggira sui 65/70 mila quintali di uve vinificate ed un fatturato che ha sfiorato gli 8 milioni di euro. Ho sempre detto che la Cantina Sociale “Barbera Sei Castelli” e lo rivendico con orgoglio, è la più grande produttrice al mondo del Barbera d’Asti. Dal 2018 al 2021 il prezzo medio delle uve pagate ai soci è aumentato del 30%. Le uve Barbera d’Asti Docg del progetto “Superbarbera” della vendemmia 2021 sono state pagate € 14.20 al miriagrammo mentre le medesime uve ma del Nizza Docg sono state pagate € 16.00 al miriagrammo. Abbiamo creduto nel Nizza Docg e la prova è che oggi al punto vendita si può trovare una bottiglia di Nizza Riserva DOCG dedicata ad Angelo Brofferio un democratico del Risorgimento nato e vissuto a Castelnuovo Calcea. Anche la Barbera d’Asti “Ventiforti” che è stata lanciata nel 2017 per celebrare i 20 anni della unione delle cantine di Agliano e Castelnuovo Calcea ha un grande successo, specialmente nei giovani “enonauti”.
Sono convinto che ogni realtà, sia individuale che collettiva, per sopravvivere ed avere successo debba saper guardare lontano, porsi le giuste domande e cogliere tempestivamente i cambiamenti in atto. Purtroppo oggi si continua a gestire l’ordinario senza avere una visione chiara e prospettiva del futuro. L’unico mio rammarico è essere riuscito solo in parte a far cambiare mentalità: sono convito che per affrontare le nuove sfide bisogna essere più cooperatori e meno cooperative.
Auguro buon lavoro al nuovo Presidente, a tutto il consiglio ed ogni bene alla nostra cantina. Per me oggi parte una nuova sfida con LA MUDA FARMHOUSE poiché con il mio compagno, Andrea Mattana Renon, Vice Presidente della Tiramisù Academy, stiamo compiendo un restyling dell’azienda di famiglia, a Moasca, al fine di aprire una nuova struttura ricettiva che possa contribuire allo sviluppo enoturistico di questo territorio.
Andrea Ghignone
In chiusura alcune evidenze: l’avvicendamento ai vertici della Cantina Sei Castelli riguarda due moaschesi, un ex sindaco e un sindaco in carica, esponenti di parti politiche avverse e distanti, punto comune è l’impegno personale in imprese sul territorio e una passione dichiarata verso esso. Il che, al di là delle differenze, dovrebbe essere una garanzia. Vedremo. Intanto buon lavoro ad entrambi sui rispettivi fronti.
fi.,l.
Andrea,una mente sempre in anticipo sui tempi,peccato per chi non è in grado di capire