
Il ministro Giancarlo Galan, ha dato il via libera alle procedure per la distillazione dei 220 mila ettolitri invenduti di Barbera, Brachetto e Dolcetto, necessaria per risolvere la crisi del settore. La notizia è stata diffusa ieri dalla presidente della Provincia di Asti, Maria Teresa Armosino, anche deputato del Pdl che lunedì scorso, insieme ad altri due parlamentari astigiani, l’on. Massimo Fiorio (Pd) e il senatore Sebastiano Fogliato (Lega Nord), all’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto e i responsabili di consorzi di tutela e associaizoni di categoria, aveva incontrato i vertici del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Economico.
Politici e operatori del settore avevano illustrato la situazione di forte disagio del comparto, chiedendo, come misura d’emergenza, la distillazione di 220 mila ettolitri di vino rimasto invenduto (costo dell’operazione circa 18 milioni) e fondi per il rilancio di immagine e vendite.
A 48 ore da quel summi una prima apertura del ministro Galan.
Riferisce la nota della Provincia di Asti: «Il ministro Galan ha espresso, questa mattina (15 settembre), il proprio orientamento favorevole all’attivazione della distillazione di crisi per i vini piemontesi che non hanno mercato. La notizia è stata comunicata dalla segreteria particolare del ministro al presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino, che lunedì (13 settembre), con i rappresentanti delle altre istituzioni del territorio e le organizzazioni dei produttori, ha partecipato al tavolo tecnico convocato a Roma, al Ministero delle politiche agricole, dal capo di gabinetto Giuseppe Ambrosio, presente il capo di gabinetto del Ministero dello sviluppo economico Luigi Mastrobuono. “Si tratta di un primo risultato importante – ha dichiarato il presidente alla Provincia Armosino – indispensabile per attivare tutte le procedure tecnico politiche per la distillazione di crisi, che manifesta l’attenzione del Governo nei confronti del nostro territorio”.
I passaggi per giungere alla distillazione di crisi – precisa ancora la nota – prevedono che la Regione Piemonte inoltri ora formalmente al Ministero la richiesta specifica, relazionando con un’adeguata indagine di mercato. Sulla base del carteggio della Regione il Ministero, nell’arco di una quindicina di giorni, indirà una riunione tecnica preparatoria del provvedimento: si tratta di modificare la scheda del programma di intervento, per ora previsto solo per i vini da tavola, rimodulando le risorse per questa specifica azione. Quindi si passerà a un successivo vaglio tecnico con i responsabili agricoltura delle Regioni, alla discussione politica tra gli assessori regionali all’agricoltura e alla Conferenza Stato – Regioni che dovrà approvare formalmente l’intervento. “Se tutto funzionerà senza intoppi – conclude Armosino – il provvedimento potrebbe essere esaminato dalla Conferenza Stato – Regioni del 28 ottobre o al più tardi del 18 novembre prossimo. Ribadisco che la misura, da sola, non può risolvere i problemi del comparto: è necessario che tutta la filiera si organizzi, per mettere la viticoltura piemontese in condizioni di camminare con le proprie forze, lavorando per il mercato. Il percorso per ottenere la distillazione è ancora lungo ma sono fiduciosa e continuerò a lavorare, ad Asti e a Roma, per sostenere l’impegno dei nostri produttori”».
Sdp
Senza dubbio è una soluzione utile, ma spero non si intenda abusare di questa soluzione!