Vendemmia 2021. Uve per Asti e Moscato d’Asti eccellenti. Produzione in linea con le proiezioni. Da siccità e caldo meno danni di quello che si temeva. «Il vigneto ben lavorato ha fatto il miracolo»

inserito il 10 Settembre 2021

In qualche area dei 51 Comuni che formano la zona classica di produzione dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti docg, la vendemmia del moscato bianco è già in stato avanzato, in altre è cominciata da appena un paio di giorni. È questa la caratteristica della zona classica, un areale ampio, di quasi diecimila ettari, che va dalla Langa albese al Monferrato nicese passando attraverso la valle del Belbo e dalla Langa Astigiana all’Acquese e fino allo Strevese.

«Tra un’area e l’altra ci sono almeno una ventina di giorni di maturazione. Più precoci la maggior parte delle zone di Strevi e Acqui Terme, meno quelle dell’Astigiano e dell’Albese» spiega Gianfranco Torelli, vignaiolo biologico in quel di Bubbio e orgoglioso possessore della prima certificazione d’Italia di un vino bio, nemmeno a dirlo un Moscato d’Asti. Torelli racconta di una vendemmia di uve moscato eccellente, con uve sane e gradazioni zuccherine di rilievo (13,5°) che, secondo i primi risultati di laboratorio, starebbero confermano un quadro aromatico come non si vedeva da anni per il Moscato bianco. La sua spiegazione è nel particolare andamento climatico di questi ultimi mesi. Dice Torelli: «Nel Sud Astigiano abbiamo avuto un maggio e un giugno con piogge che hanno creato una preziosa riserva idrica. Questo ha aiutato le viti a affrontare un luglio e un agosto caldi e siccitosi, ma che, per quanto riguarda sempre il Sud della Provincia di Asti, non hanno impedito un paio di temporali i quali, di fatto hanno spezzato la siccità. Non così in altre aree dove la mancanza di acqua e l’insolazione intensa si è fatta sentire».

Stefano Ricagno, direttore di Cuvage, la Cantina Acquese specializzata in spumanti, anche vicepresidente senior del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti conferma lo stato eccellente delle uve: «Mai come quest’anno dobbiamo usare questo termine» dice sottolineando la quantità di uva conforme alle aspettative e aggiungendo che i grappoli sono sani e di «qualità ideale per la produzione di Asti Spumante e di Moscato d’Asti».

Andrea Costa, delle Cantine Marenco di Strevi in provincia di Alessandria parla di maturazioni ottime e tradizionalmente disomogenee nella zona dello Strevese. In tema di cambiamento climatico dice: «Quest’anno il Moscato bianco ha fatto un vero miracolo. Nonostante il caldo e l’insolazione le viti, in generale, hanno mantenuto quantità e qualità delle uve».

Matteo Soria, vignaiolo a Castiglione Tinella in provincia di Cuneo, nel confermare l’eccellente qualità del moscato bianco annata 2021 pone l’accento sulla necessità di attendere, zona per zona, i temi necessari alla giusta e corretta maturazione delle uve. «A mio giudizio negli ultimi anni c’è troppa fretta di “portare in cantine” le uve».

Paolo Saracco, anche lui vignaiolo di Castiglione Tinella, racconta di un’uva ottima: «Mi rendo conto di quanto sia banale dirlo, ma quest’anno è quanto ai confermata la qualità ottima delle uve moscato bianco. L’unico problema potrebbe essere di raccoglierle troppo mature per via del clima che è cambiate e potrebbe riservare rialzi termici. È, quindi, una vendemmia da portare avanti con un occhio al termometro. Per fortuna le notti sembrano fresche e aiutano e si vede».

Per Flavio Scagliola, vignaiolo canellese e vicepresidente del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti quelle del 2021 saranno uve preziose per produrre tutte le tipologie della denominazione Asti. Tra queste Scagliola inserisce anche il Canelli docg, la nuova denominazione che caratterizza un selezione del Moscato d’Asti e che a breve diventerà una docg autonoma. Sui timori per l’estate siccitosa spiega: «Ho vendemmiato i grappoli di un mio sorì (sono le vigne più impervie e assolate del Moscato bianco ndr), le ho trovate perfette e per nulla asciugate dalla siccità e dal sole. Credo che la spiegazione stai nel fatto che abbiamo avuto notte molto fredde e qualche giorno di pioggia che ha pareggiato i conti con il caldo».

Infine Romano Dogliotti, vignaiolo di lungo corso con Cantina e vigne a castiglione Tinella per commentare la vendemmia del moscato bianco 2021 ha un’unica parola che declina più e più volte: speciale. «Speciale è l’unica parola con cui posso definire la vendemmia in corso – assicura -. L’uva che stiamo portando a casa – dice – è davvero speciale come è speciale anche il quadro aromatico. Me l’hanno confermato l’altro giorno dal Laboratorio del Consorzio di Tutela. Non si vedeva da anni. Questo 2021 ci sta regalando un Moscato bianco davvero speciale» ripete.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

Crediti foto a: Matteo Soria – Flavio Scagliola – Gianfranco Torelli


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