Gavi “La Buona Italia”. Questa volta il premio anche a un pezzo di Piemonte (Banfi), ma non mancano Marche, Abruzzo, Umbria e la Bergamasca

inserito il 9 Luglio 2021

Non siamo ancora usciti dal tutto dalla pandemia da Covid 19 e intanto, in questo primo scorcio di estate, tra caldo afoso e maltempo, il Consorzio dl Gavi non rinuncia alla cerimonia del suo premio “La Buona Italia” che distribuisce riconoscimenti a Cantine e Consorzi vinicoli che si sia distinti per attività e progetti. Come da nota stampa è stato Banfi, azienda con il cuore toscano e un braccio (e molto altro ancora) a Strevi in provincia di Alessandria dove sono vinificati grandi vini piemontesi, il vincitore del Premio Gavi “La Buona Italia 2021” organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi. La motivazione: “…per aver continuato a puntare sul binomio vino e cultura non rinunciando ad organizzare la 23a edizione di Jazz & Wine, appuntamento cult, ma modificandone l’assetto per poterlo svolgere in presenza e che è anche diventato una playlist su Spotify“.
Non solo la cultura ha portato a Banfi il premio, c’è stato anche un aspetto economico come l’accordo con Unicredit per l’accesso alla liquidità dei propri fornitori, e anche un progetto di condivisione come il “Banfi Brunello Ambassador Club”, che accoglie chi – uomini, donne e aziende della ristorazione, della somministrazione e della vendita – ha contribuito a rendere grande il Brunello.

Non sono mancate le menzioni speciali, tutte fuori dal Piemonte, a: Umani Ronchi, Consorzio Tutela Valcalepio e Consorzio Montefalco, “…per aver saputo gestire, con azioni inclusive e di lungo respiro che vanno oltre l’emergenza, la crisi innescata dal covid19“.

La cerimonia del premio è stata anche occasione per presentare la ricerca dal titolo “IL VINO 2021: ONE YEAR AFTER” condotta dallo IULM WINE INSITUTE – IWI in collaborazione con l’Unione Italiana Vini – UIV, Il Corriere Vinicolo e Wine News e curata dal Prof. Massimiliano Bruni. Il tema era, in estrema sintesi: in pandemia come se la sono cavata Cantine e Consorzi? La ricerca in pratica è un compendio di tutto quello che molti media, compreso questo blog, hanno riscontrato in questi mesi e cioè: forzato dal lock down Cantine e Consorzi hanno potenziato il digitale (web e social), le consegne a domicilio, il commercio elettronico e le degustazioni online. Inoltre c’è stato il boom del canale della GDO (i supermercati) che per certe denominazioni ha voluto dire boccate di ossigeno bello fresco. Qualcuno dirà che sono temi scontati e non c’era bisogno di scomodare l’Università per farseli mettere nero su bianco. Tuttavia proprio una raccolta di notizie e valutazioni così ben strutturata anche dal punto di vista scientifico rappresenta un documento da tenere presente a futura memoria insieme, beninteso, alle analisi e inchieste giornalistiche svolte in questo senso. Ottimo. Nella foto che pubblichiamo al centro il presidente del Consorzio del Gavi, Maurizio Montobbio, insieme a premiati e relatori.

SdP

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