Industrie e agricoltori, già impegnati nella vendemmia 2010, hanno siglato questa mattina l’intesa che fissa rese e prezzi delle uve brachetto destinate a Acqui docg e Piemonte doc. A Torino, con la mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, l’accordo è stato firmato da tutti, case vinicole, viticoltori e associazioni di categoria.
Nello specifico la resa del Piemonte Brachetto “tappo raso” è stata innalzata a 53 quintali/ettaro così come la resa del Brachetto d’Acqui “tappo raso”. La resa dell’Acqui “spumante” va a 45 quintali/ettaro e quella del Piemonte “spumante” a 50,63.
Inoltre è stato stabilito a 2,25 euro al miriagrammo il prezzo dei grappoli esclusi dalla rivendicazione a denominazione d’origine. Attorno ai 14,5 euro il prezzo dell’uva da docg, 10% in meno quella doc. Il reddito ad ettaro resta circa di 6200 euro.
È stato anche aggiunto, all’articolo 2 dell’accordo, il divieto del passaggio del mosto parzialmente fermentato destinato a “Piemonte Brachetto” tipologia tappo raso, alla tipologia spumante, così come previsto per il “Brachetto d’Acqui”.
Rimane tuttavia consentito il passaggio dalla tipologia spumante a quella tappo raso, ferma restando la resa prevista per la tipologia spumante.
L’assessore Sacchetto si dichiara soddisfatto: «Ho chiesto passi avanti e le parti mi hanno ascoltato. È stato un bene per l’intero comparto».
Pierluigi Botto di Assomoscato è meno soddisfatto: «Abbiamo firmato perché l’assessore ce lo ha chiesto e perché ha dimostrato disponibilità alle nostre esigenze. Vedremo per il futuro. Intanto abbiamo chiesto per fine novembre una nuova seduta della commissione paritetica per discutere la promozione del prodotto».
Maurizio Soave membro di giunta della Coldiretti Piemontese con delega al settore vitivinicolo dichiara: «Le nostre imprese avrebbero voluto ottenere un prezzo superiore perchè i costi di produzione agricoli sono elevati. Abbiamo comunque ritenuto di sottoscrivere l’accordo per mettere un punto fermo nell’interesse di tutta la filiera proprio prima di iniziare la vendemmia. Una certezza di cui oggi le imprese agricole necessitano in questa situazione di mercato dei vini alquanto difficile e complessa»
Sdp