La notizia dello sblocco di parte della riserva vendemmiale era attesa da tempo nel mondo dell’Asti e del Moscato d’Asti docg. Sottotraccia sembra ci siano state discussioni, dibattiti, confronti, anche aspri. Alla fine, però, ha prevalso l’idea di andare, almeno in parte, incontro alle esigenze di un mercato che, nonostante le polemiche, le difficoltà, la pandemia (ancora in corso) e una ripresa che stenta ad arrivare, chiede Asti Spumante (magari più all’estero che in Italia) e Moscato d’Asti docg. I numeri forniti dal Consorzio di Tutela sono chiari: la denominazione, nel primo quadrimestre del 2021 e rispetto al terribile 2020, è aumentata in tutto di poco meno del 12% con l’Asti che ha mantenuto le posizioni e il Moscato d’Asti che addirittura ha fatto registrare tre milioni di bottiglie in più. Segnali, dati, indicazioni da considerare attentamente e “cum grano salis” (con un po’ di cognizione si dice in Piemonte) in vista della prossima vendemmia. Qui di seguito la nota ufficiale consortile che dà conto dello sblocco della riserva, dei dati di Asti Spumante e Moscato d’Asti e del loro gradimento sui mercati stranieri.
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L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg confermano il trend positivo dello scorso anno anche nel primo quadrimestre del 2021, migliorando i risultati ottenuti nello stesso periodo del 2020. Nonostante l’incertezza e le difficoltà di questo periodo, la produzione complessiva delle due tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti è aumentata del 11,89% rispetto al primo quadrimestre del 2020, arrivando a quasi a 30 milioni di bottiglie.
In seguito a questa incoraggiante crescita della richiesta di mercato, l’Assemblea dei produttori dell’Asti e del Moscato Docg ha approvato la proposta di sbloccare parte della produzione vendemmiale 2020 messa a riserva. “Saranno oggetto dello sblocco poco meno di 40.000 hl di prodotto utili per mantenere in equilibrio il mercato, in risposta alla crescente richiesta ed al contempo garantendo una giacenza di prodotto adeguata, non avendo ancora chiare indicazioni di come si prospetterà la vendemmia 2021” dichiara il Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg, Lorenzo Barbero. Gli fa eco il Direttore Giacomo Pondini che precisa: “l’incremento riguarda principalmente il Moscato d’Asti. Se infatti l’Asti Spumante si mantiene sui 14 milioni, in linea con quanto successo nel primo quadrimestre 2020, il Moscato d’Asti cresce di oltre 3 milioni di bottiglie”.
Verrà dunque messo a disposizione delle aziende e delle case spumantiere del territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un ulteriore quantitativo di prodotto per proseguire la produzione delle bollicine aromatiche piemontesi più apprezzate nel mondo. L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg, infatti, sono amati anche oltreoceano grazie alla loro unicità, alla versatilità, al basso contenuto alcolico che li rende perfetti per sublimare ogni portata, accompagnare ogni momento di piacere e, durante i mesi più caldi, realizzare rinfrescanti cocktail.