Commento. L’8 marzo e le ipocrisie di un mondo ancora fortemente maschilista. Intanto le Donne del Vino…

inserito il 5 Marzo 2021

Essere donna non paga, anzi a volte si paga anche con la vita come raccontano i casi più drammatici riportati dalla cronaca. I dati sono terribili. I femminicidi in Italia, nei primi mesi del 2021 al momento in cui scriviamo, sono stati 13. Tredici donne sono state uccise dai loro compagni o ex compagni. Nel 2020 erano state 91, ben 3.334 nei primi dieci anni del XXI secolo, come l’intera popolazione di un piccolo paese, una strage. Alle uccisioni si debbono aggiungere le violenze fisiche e verbali quasi sempre passate sotto silenzio e non denunciate.

Fuori dalla drammaticità dei femminicidi c’è l’ostracismo sul lavoro. Sono pochissime le donne nei posti che contano nel mondo dell’Economia, nazionale e globale. Ancora oggi le donne guadagnano meno dei loro colleghi uomini, anche in posizioni apicali e di responsabilità. Inoltre, a causa della crisi economica dovuta alla pandemia, sono state le donne a pagare il prezzo più alto in tema di perdita di posti di lavoro.

Non va meglio in politica. I leader donna, al netto di come la si pensi, sono poche e nei Governi nazionali le donne ricoprono spesso posizioni subalterne, da gregari.

Le donne sono gregari anche nel mondo dell’informazione e non di rado sono al centro di tristissimi episodi di misoginia o di esplicito bullismo mediatico.
Tutto questo nonostante le campagne a favore delle donne, nonostante il femmismo, quello vero che non scimmiotta i peggiori retaggi maschili, nonostante le prese di posizioni ad altissimo livello, in Italia e all’estero. Fino ad oggi nulla è stato concretamente fatto per una reale parità di genere: i maschi restano al comando del vapore anche con l’aiuto, occorre ammeterlo, di donne che si rendono in qualche modo “complici” degradando le giuste rivendicazioni a mero interesse personale persino emulando certi comportamenti sessisti.

Appare, dunque, ancora lontana una profonda, consapevole, adulta presa di coscienza da parte delle donne.

La retorica, ipocrita e dannatamente consumistica della festa dell’8 Marzo, mai come oggi sa di amaro se non di vera burla, perché al di là della mimosa, della scatola di cioccolatini, sembra esserci poco o nulla.

Si dirà, ed è vero, che non è sempre così. Si dirà, e per fortuna è vero, che ci sono maschi che, oltre al loro sesso, sono anche uomini che sanno quanto una donna può migliorali come capo, come collega, come compagna e amica.

Questo, tuttavia, non si riflette sulla società mondiale. Nella migliore della ipotesi questa parità, questa legge naturale di rispetto, resta ancorata alla famiglia, alla cerchia delle amicizie o del lavoro. Non va al di fuori. Non ha accredito globale.

È questa una stagnazione che può e deve essere superata per costruire al melgio quel “new normal” che vogliamo dopo il lungo stop a cui ci ha costretto il Covid.

Ci sono associazioni, come Le Donne del Vino, che si muovono per dare dignità, visibilità e assistenza al mondo femminile. In questo senso va l’iniziativa di ascolto rappresentata dall’hashtag #tunonseisola.
Qui di seguito la nota stampa che la presenta.

PROGETTO #TUNONSEISOLA: UN NUOVO SPAZIO VIRTUALE DI ASCOLTO

Oltre alle iniziative in rete, in occasione dell’8 marzo, parte anche il progetto #tunonseisola con un nuovo spazio virtuale di ascolto. Il pensiero dell’Associazione è rivolto anche a tutte quelle donne che in questo momento si trovano in una situazione di forte disagio. I dati Istat rivelano che in dicembre 2020, di 101mila posti di lavoro persi, 99mila erano donne. Un fenomeno che sta toccando tutto il mondo e che la situazione Covid-19 ha portato prepotentemente alla luce. Tristemente anche le violenze domestiche sono più che raddoppiate, i femminicidi sono aumentati.  Il dato, segnalato in un report dell’Istat sulle violenze alle donne, spiega che nei primi 6 mesi del 2020 la situazione si è aggravata con un numero di delitti pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019. Dati allarmanti che non ci possono lasciare indifferenti. #tunonseisola sarà uno spazio virtuale sul sito delle Donne del Vino (www.ledonnedelvino.com) per tutte le donne che hanno bisogno di aiuto. Chiunque abbia necessità di supporto potrà scrivere spiegando il problema, tutto in forma strettamente riservata e sarà messa in contatto con socie che potranno aiutarla.

Basterà per tentare di fare un passo verso una vera parità di genere? C’è da sperarlo perché di questi temi si parla da tanto, da troppo tempo. Sarebbe neglio fare meno parole e più fatti.
E comunque buon 8 Marzo a tutte, ma per tutto l’anno però.

(foto da: www.ledonnedelvino.com)

SdP


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