Bollicine top. L’Alta Langa docg vede rosa, dalla vendemmia 2020 2,5 milioni di bottiglie. Bava (Consorzio): «Le annate in commercio ora sono tutte vendute». In vista un dossier tecnico. Book fotografico d’inverno dedicato a Torino

inserito il 23 Dicembre 2020

Come una ricercata e corteggiata top model l’Alta Langa docg si fa fotografare con il suo book invernale con, sullo sfondo la Mole di Torino e scorci dedicati alla prima Capitale dell’Italia sabauda. Lo annuncia il Consorzio guidari da Giulio Bava nella sua nota diffusa ai media. Dove non mancano i numeri, positivi e ottimistici per le annate presenti e future e l’anticipazione di un dossier su tutto lo scibile sugli spumanti piemontesi che, è bene ricordarlo, sono stati la culla della spumantistica italiana compresa quella che fa centinaia di milioni di bottiglie. Qui di seguito il comunicato consortile dell’Alta Langa docg.

§§§

Quaranta case associate al Consorzio che producono 70 diverse etichette di Alta LangaDocg; 90 viticoltori, 3 milioni di chilogrammi di uva raccolti dalla vendemmia della scorsa estate su circa 300 ettari di vigneto (1/3 chardonnay, 2/3 pinot nero), 2 milioni e mezzo di bottiglie che vedranno la luce tra non meno di 30 mesi, come prevede il disciplinare, lasciate ad affinare nelle cantine. Un valore commerciale di prodotto stimabile circa 100 milioni di euro. Questa, in numeri, la fotografia attuale della denominazione Alta Langa.

In un anno di incertezze e complessità, il Consorzio Alta Langa ha saputo ripensarsi e scegliere obiettivi ambiziosi, senza perdere il senso della progettualità, del rigore e della forte coesione tra i diversi attori del sistema.

Dichiara il presidente del Consorzio, Giulio Bava: “In un periodo con minori occasioni di incontro, le vendite inevitabilmente rallentano ma l’Alta Langa non teme flessioni: produrre Alta Langa è un mestiere da ottimisti, che ci insegna il senso dell’attesa. Questo 2020 di difficoltà colpisce relativamente la nostra denominazione perché i millesimi che abbiamo oggi sul mercato sono quelli del 2015 e 2016 e sono tutti venduti in quanto la produzione di allora era inferiore al milione di bottiglie”.

AVVIATO LO STUDIO PER UN DOSSIER TECNICO SULL’ALTA LANGA

Nel 2020 è stato approvato e avviato un articolato piano di studi e di ricerche che condurrà alla realizzazione di un dossier tecnico e di racconto completo della denominazione. Attraverso la collaborazione di esperti, si approfondiranno e si codificheranno aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi fino alle caratteristiche del terroir; dagli indirizzi in materia di sostenibilità fino all’impatto economico della denominazione sulle colline di Langa; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la degustazione dei vini e gli abbinamenti. Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.

L’ALTA LANGA DEDICA A TORINO IL SERVIZIO FOTOGRAFICO INVERNALE

Per il suo servizio fotografico invernale, Alta Langa ha scelto Torino: le inconfondibili atmosfere del capoluogo sabaudo, tra la magia delle luci d’artista, piazze, strade ed eleganti architetture, la collina che abbraccia sinuosa il corso del Po e il fascino dell’arco alpino con le cime innevate sullo sfondo, saranno protagoniste degli scatti che il Consorzio sta realizzando in questi giorni. Ognuno degli scatti – circa quaranta in totale – sarà dedicato a uno specifico produttore e a una sua cuvée di Alta Langa. Le foto saranno pubblicate giorno dopo giorno sui profili Facebook e Instagram del Consorzio (@altalangadocg) e prossimamente raggruppati in una gallery sul sito istituzionale (www.altalangadocg.com) nutrendo e rafforzando quel sentimento di “Orgoglio Piemontese” che ancora oggi, come nei primi anni di vita del Consorzio, ispira l’Alta Langa.

ALTA LANGA DOCG –

L’Alta Langa Docg è il metodo classico tradizionale del Piemonte. Una denominazione con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” (sono le Cantine storiche di Canelli nell’Astigiano dove nel 1865 nacque il primo spumante d’Italia e da cui partì la candidatura Unesco ndr) oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.

L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.

Lascia un Commento


I commenti inviati non verranno pubblicati automaticamente sul sito, saranno moderati dalla redazione.
L’utente concorda inoltre di non inviare messaggi abusivi, diffamatori, minatori o qualunque altro materiale che possa violare le leggi in vigore.
L’utente concorda che la redazione ha il diritto di rimuovere, modificare o chiudere ogni argomento ogni volta che lo ritengano necessario.