L’Asti Spumante non dolce o, come recita la comunicazione del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg, con bassi contenuti zuccherini, è al centro di molti ragionamenti.
Ai veneti del Prosecco (doc e docg) non è andato molto giù e l’hanno sempre considerato una copia delle loro bollicine. I piemontesi, che hanno sempre rivendicato la libertà di produrre uno spumante non dolce da un’uva aromatica pregiatissima come il Moscato bianco, al pari di altri vitigni aromatici, ci hanno creduto, all’inizio, poi l’interesse è calato e il risultato è che ora ci sono aziende che ancora ci credono e investono e altre che hanno preferito prendersi una pausa o stare a guardare “l’effetto che fa”.
Di certo la pandemia non ha aiutato e le vendite (non solo di questa tipologia per la verità e non solo Piemonte) non sono andate come ci si attendeva.
Ecco, però, che in mezzo a questo periodo complicato per tutti gli attori del vino piemontese (e italiano) arrivano premi e riconoscimenti.
Uno degli ultimi è stato assegnato da una rivista di settore proprio a un Asti Spumante Secco docg, il Saruné di Toso (cantina e vigneti tra Cossano Belbo e Santo Stefano Belbo in provincia di Cuneo) che è stato il primo Asti docg da uve Moscato bianco in versione secca prodotto senza solfiti aggiunti.
Noi ne scrivemmo al suo lancio, due anni fa (leggi qui).
Oggi, qui di seguito, pubblichiamo la nota stampa che dà conto del premio ricevuto qualche giorno fa. Buona lettura.
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Sarunè si è aggiudicato il premio come Miglior Innovazione di Prodotto nella categoria Autoctoni alla sesta edizione dei Vini&Consumi Awards.
L’iniziativa, promossa dalla rivista Vini & Consumi, ha l’obiettivo di evidenziare l’impegno delle aziende del settore vitivinicolo che si sono distinte nell’ideazione e realizzazione di attività di marketing e comunicazione. Alla giuria, composta da rappresentanti delle principali insegne distributive nazionali, il compito di scegliere i vincitori delle 25 categorie in concorso.
Le cantine Toso conquistano un riconoscimento importante che premia il loro impegno nella sperimentazione volta ad innovare ed elevare all’ennesima potenza le qualità del vino. Sarunè è infatti una pietra miliare nel settore, il primo Asti Secco DOCG senza solfiti aggiunti, prodotto in solo 13.200 bottiglie, numerate una ad una: un’edizione limitata nata dallo scrupoloso lavoro in vigna e in cantina della famiglia Toso, cultori del Moscato d’Asti DOCG e dell’Asti DOCG da cinque generazioni.
Ognuno degli oltre 50mila pregiati grappoli d’uva necessari per questa produzione esclusiva è stato selezionato e raccolto a mano nei vigneti di eccellenza situati in Località Marini e San Grato a Santo Stefano Belbo e a Canelli, scelti per esposizione e tipologia dei terreni, che conferiscono al frutto particolare aromaticità e acidità. Coltivate con la massima attenzione in vigna, grazie alla fondamentale collaborazione con gli agricoltori, sono state raccolte a mano al grado perfetto di maturazione, deposte con amorevole cura in cassette e trasportate nel modo più veloce e gentile, per arrivare integre e perfette in cantina, dove sono state sottoposte a trattamento con neve carbonica, necessario per raffreddare i grappoli e proteggere ogni singolo acino con una pellicola naturale che impedisce all’ossigeno di depositarsi, evitando quindi l’ossidazione. Per prelevare solo il fiore del mosto, la parte migliore, è stata utilizzata la sgrondatura, anziché la pressatura. Se il disciplinare dell’Asti Secco DOCG prevede che da un chilo di uva si possa ottenere una bottiglia, per ottenerne una di Sarunè ne serve il doppio, ben due chili di uva. Il Moscato Bianco utilizzato per produrre Sarunè è dunque un’uva perfetta sotto tutti i punti di vista. Solo la perfezione della materia prima e un’estrema attenzione e cura al metodo di lavorazione permettono infatti di produrre un Asti Secco senza l’aggiunta di solfiti, i conservanti comunemente utilizzati nell’industria alimentare per inibire l’azione di batteri che potrebbero deteriorare il prodotto e di enzimi che, a contatto con l’ossigeno, potrebbero far perdere al prodotto il suo gusto originale.
Con Sarunè le Cantine Toso hanno scritto una pagina importante nella storia enologica del Piemonte e il premio come Migliore Innovazione di Prodotto riconosce il valore del loro impegno e dell’ottimo risultato raggiunto.