
C’era una volta un’isola felice e c’è ancora. L’Albese e il Roero, enologicamente parlando non saranno l’Eldorado («Perché c’è sempre da ruscare» sentenzia un vignaiolo utilizzando il verbo che in piemontese indica il lavoro duro) però sono un’area dove il marketing, fuso con l’audacia, la lungimiranza e l’abilità di fare impresa e squadra hanno portato bene persino al di là della Nutella di Monsù Ferrero, che comunque resta (speriamo per molti decenni ancora) tanta roba.
E questa capacità di “fuoco” si è vista benissimo, ancorché ce ne fosse stato ancora bisogno, oggi, 15 gennaio, nel corso della presentazione di “Grandi Langhe”, il primo evento che presenta, il 27 e 28 gennaio prossimi, i vini langaroli e roerini, Barolo, Barbaresco e Roero in testa.
Al tavolo dei relatori Matteo Ascheri e Francesco Monchiero, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Barolo e del Roero; insieme a Luigi Barbero, presidente dell’ente turismo Langhe Monferrato Roero (qui l’equazione vino-turismo è stata risolta da tempo) e con la “benedizione” dell’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa che, senta tema di smentita, ha dichiarato: «La Regione appoggerà sempre questo tipo di iniziative che promuovono e valorizzano il nostro territorio e le sue produzioni di eccellenza». Roba da farsi il nodo al fazzoletto? Vedremo.
Intanto sono stati forniti non solo i dati di Grandi Langhe, che da evento biennale è diventato annuale ed è sempre riservato a un pubblico professionale (giornalisti e buyer), ma anche alcuni accenni alla missione in Usa del prossimo febbraio con cui il Consorzio del Barolo e del Barbaresco presenterà i vini langaroli a decine di buyers e operatori non solo statunitensi con profusione di italici testimonials d’eccezione (i cantanti de il Volo e lo chef Bottura). E alla domanda sui costi di queste iniziative ecco la risposta: budget da 250 mila euro per Grandi Langhe e da 3 milioni di euro spalmati in tre anni per la missione Usa che sarà seguita da una Cina e da una seconda in terra statunitense con, però, l’Europa che ha trovato tanto ottima l’iniziativa da finanziarla per l’80% a fondo perduto, «Ma il resto lo abbiamo messo noi, cioè i soci in autofinanziamento. Con gli aiuti Ue i versamenti dell’erga omnes potrebbero venire impiegati su temi come la sostenibilità ambientale e la ricerca» ha spiegato Ascheri.
Insomma l’isola felice c’è ancora, ma si regge su buone idee e progetti che fanno dire “wow” ai funzionari pubblici. Il che non è male.
S’è parlato anche dei Dazi che Trup vorrebbe estendere ai vini italiani. Il tema è caldissimo. Fioccano le iniziative di “lobbing”. C’è chi ha raccolto quasi 20 mila firme da portare alla ministro Teresa Bellanova che, a sua volta, ha fatto pressioni al commissario europeo al Commercio Phil Hogan che in questi giorni dovrebbe essere a Washington. Che accadrà? Non si sa, per ora. «Siamo come quel cammelli australiani che, per via degli incendi devastanti che affliggono l’Australia, vogliono abbattere perché bevono troppa acqua» commenta con una battura tra l’ironico e l’amaro Ascheri. Il sentimento comune è che bene hanno fatto tutti a muoversi, ma che tutto sia nelle mani di chi dovrà decidere se aprire un altro conflitto commerciale con questa Europa un po’ tanto acciaccata.
Intanto godiamoci Grandi Langhe 2020. Qui di seguito la nota stampa che ne presenta il programma con alcune dichiarazioni ufficiali dei relatori di oggi. A seguire anche una nostra intervista a Matteo Ascheri e una breve galleria di fotografie di Vittorio Ubertone a cui si devono anche le riprese. Buona lettura e buona visione.
“È tutto pronto per Grandi Langhe 2020, la due giorni di degustazione delle nuove annate di Docg e Doc di Langhe e Roero in programma il 27 e il 28 gennaio ad Alba. Da quest’anno, il primo appuntamento nell’eno-calendario delle anteprime del vino in Italia diventa annuale e vedrà 206 aziende espositrici impegnate a presentare i propri vini a buyers, ristoratori, enotecari, sommeliers e giornalisti, tutti operatori professionali provenienti da oltre 30 Paesi europei ed extra europei.
Il focus di questa edizione è sugli importatori: Grandi Langhe 2020 accoglie quasi 50 buyer da tutta l’Europa, interessati a introdurre nel loro portfolio vini di Langhe e Roero. Arriveranno da Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Polonia, Lituania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Russia, Inghilterra, Spagna e Austria.
In cabina di regia ci sono il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio Tutela Roero, coadiuvati da Regione Piemonte, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Ubi Banca.
Grandi Langhe sarà in un’unica location, il Palazzo Mostre e Congressi. Più di 1500 le etichette in degustazione: quest’anno si potranno assaggiare le nuove annate di Barolo 2016, Barbaresco 2017 e Roero 2017, e delle altre denominazioni di Langhe e Roero.
Gli spazi espositivi saranno suddivisi in base ai Comuni di provenienza delle cantine. Un’occasione per cogliere a fondo il valore delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MeGA) di Barolo, Barbaresco, Roero, Dogliani e Diano e di conoscere gli altri vini del territorio. Alle MeGA saranno anche dedicati dei seminari di approfondimento, condotti da Alessandro Masnaghetti con lezioni in italiano e in inglese.
Non solo: di Menzioni Geografiche Aggiuntive si parlerà anche oltreoceano il 4-5 febbraio, quando il Consorzio presenterà le nuove annate a New York al primo Barolo & Barbaresco World Opening – BBWO con oltre 200 produttori nel cuore di Manhattan.
Anche nel 2020, Grandi Langhe si allea e segue a ruota Nebbiolo Prima, l’anteprima organizzata dall’Albeisa (Unione Produttori Vini Albesi presieduta da Marina Marcarino) per la stampa specializzata, in modo da facilitare la partecipazione della stampa estera a entrambe le manifestazioni.
Gli orari della manifestazione: 10,00-17,00. È possibile accreditarsi direttamente sul sito www.grandilanghe.com. L’ingresso è gratuito e riservato agli operatori professionali.
«La rassegna Grandi Langhe rappresenta un importante appuntamento per quanto riguarda il panorama vitivinicolo piemontese – dichiara l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa – Una grande vetrina per la nostra Regione ed in particolare per i pregiati vini delle Langhe quali Barolo, Barbaresco, Dogliani, Roero e Diano, rappresentati dal Consorzio di tutela che ha voluto questa manifestazione alla quale prendono parte operatori commerciali sia italiani che stranieri. Il mio auspicio è quello che i vini protagonisti dell’annuale edizione di “Grandi Langhe” possano diventare sempre più i testimoni di un territorio vitivinicolo unico nel suo genere alla luce anche dall’ambito riconoscimento da parte dell’Unesco quale patrimonio dell’umanità»
«Grandi Langhe è ormai un punto di riferimento fondamentale per il settore commerciale in Italia e all’estero dice il presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani Matteo Ascheri – Siamo cresciuti esponenzialmente dalla prima edizione e questa è la testimonianza che portare gli operatori nel cuore delle nostre denominazioni per illustrarne la ricchezza e l’unicità è una formula vincente. Tra poco toccherà invece ai produttori esportare in massa i nostri prodotti, al primo Barolo & Barbaresco World Opening di febbraio a New York».
«Il Roero docg è una denominazione in ottimo stato di salute – spiega il presidente del Consorzio Tutela Roero Francesco Monchiero – in quanto le vendite sono cresciute del 10% solo nell’ultimo anno e del 25 % negli ultimi 5 anni , questo soprattutto grazie al Roero bianco che ha raggiunto i 6,5 milioni di bottiglie, per ciò che riguarda il Roero rosso le vendite sono attorno alle 500.000 bottiglie che confermano la nostra denominazione come al terzo posto per produzione tra le Docg piemontesi a base di una nebbiolo, ma soprattutto il dato interessante e che la superficie vitata iscritta all’albo è aumentata di 40 ettari negli ultimi 2 anni, questo fa ben sperare per il futuro in quanto sono sempre più le aziende giovani che investono sul Roero rosso come vino di ottima struttura , grande eleganza e ottima longevità».
«La quinta edizione dell’evento Grandi Langhe, che negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo e una crescita rilevante, rimarca l’importanza di un luogo del vino ormai tra i più apprezzati al mondo – dichiara Luigi Barbero, presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero – L’evento rappresenta un’interessante occasione per lo sviluppo e la promozione commerciale del nostro vino e una vetrina internazionale in grado di attirare giornalisti e buyer da tutto il mondo. Non ultimo vorrei sottolineare che il nostro vino è sempre un punto di forza per il turismo, in quanto favorisce la conoscenza del nostro territorio e l’aumento anno dopo anno del numero di presenze turistiche».
Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in numeri:
521 aziende vitivinicole associate
10 mila gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate così suddivisi: Barolo 2149 ettari; Barbaresco 763; Dogliani 846; Diano d’Alba 236; Barbera d’Alba 1610; Nebbiolo d’Alba 949; Dolcetto d’Alba 1092; Langhe 1905 ettari (di cui 606 Langhe Nebbiolo).
60 milioni di bottiglie
10 denominazioni tutelate (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba).
II Consorzio del Roero in numeri:
310 aziende vitivinicole associate
1300 ettari di vigneti
7 milioni di bottiglie
2 denominazioni tutelate (Roero e Roero Arneis)