Smemorati mondiali. Schiaffo all’Italia: l’Unesco celebra i siti sotterranei, cita il Tokay e lo Champagne, ma dimentica le “cattedrali dello spumante” di Canelli diventate Patrimonio dell’Umanità prima dei francesi

inserito il 11 Dicembre 2019

Una dimenticanza che brucia come uno schiaffo o, peggio, come un’offesa. L’incredibile “svarione” dell’Unesco che, qualche settimana fa, ha diffuso on-line una sorta di reportage-guida cultural-turistica sulle bellezze sotterranee d’Europa, ha fatto la sua comparsa sui social suscitando qualche ironia e non poche domande. Ora ne parliamo su questo blog.
Intanto la versione ufficiale e completa della guida la potete leggere in inglese e francese qui.
Noi qui ne daremo una sintesi cominciando da titolo e sottotitolo:
“Europa sotterranea” e “Vita e cultura nascoste sotto la superficie. Scava più a fondo nei segreti dell’Europa sotterranea”. E fin qui tutto bene.
Segue, però, l’elenco dei siti selezionati da quello che viene presentato come “un viaggio alla scoperta del patrimonio europeo”. Nella lista, con descrizione e link a siti web, delle bellezze “underground” firmate Unesco, nell’ordine ci sono: il complesso delle miniere di carbone a Zollverein in Germania; la regione del vino a Tokaj in Ungheria con le sue cantine sotterranee; la città storica di But Banská Štiavnica in Slovacchia con i suoi tunnel medievali; le miniere di sale a Wieliczka e Bochnia in Polonia; le miniere (ancora) a Rammelsberg in Germania (ancora); il bacino minerario (ancora) a Nord-Pas de Calais in Francia; altre miniere situate in Wallonia in Belgio; ancora miniere nella località svedese di Falun e, per finire in gloria, le splendide e storiche Cantine vinicole della Champagne in Francia.
Delle Cattedrali sotterranee dello spumante di Canelli (Bosca, Contratto, Coppo e Gancia) visitabili e aperte che ogni anno accolgono migliaia di visitatori italiani e stranieri e dove ancora si affinano vini e spumanti pregiati conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e che si trovano nell’Astigiano, in Piemonte e in quell’Italia che sta in Europa esattamente come le altre Nazioni, non c’è cenno, manco una riga, una foto, un link.
Eppure le “Cattedrali sotterranee” di Canelli (qualche info qui), da cui partì quasi vent’anni fa l’idea che poi, nel 2014, portò all’inserimento dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nella lista dei siti Unesco Patrimonio dell’Umanità, sono in quella lista ben prima delle “caves” francesi.
Come è potuto accadere una simile dimenticanza se di dimenticanza si tratta? Perché uno potrebbe pensare che, essendo il reportage dedicato ai siti sotterranei, le “cattedrali” canellesi siano restate fuori per essere solo un tassello dell’intero sito che parla di paesaggi vitivinicoli.
Una motivazione, ammesso sia vera, che solo parzialmente può motivare una dimenticanza obiettivamente rilevante e grave per un organismo internazionale che ha come missione quella di divulgare e promuovere la bellezza e la cultura mondiale.
E gli italiani, i piemontesi, i canellesi? Beh, sembra che qualche irritazione a livello locale ci sia stata. Pare che un amministratore del Comune di Canelli abbia scritto chiedendo lumi all’Unesco.
Noi stessi abbiamo inviato una e-mail all’ente chiedendo spiegazioni del mancato inserimento delle Cantine sotterranee di Canelli nel novero dei siti indicati nel suo rapporto “Underground Europe”.
Al momento in cui scriviamo, però, non è giunta risposta né all’amministratore né a noi. Amen.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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