Agroalimentare. L’Italia non difende le sue eccellenze e dà una bella medaglia a chi le tarocca

inserito il 19 Giugno 2010

Questa settimana è stata forse la più schizzofrenica in assoluto, in termini di contraddizioni, per quanto riguarda le notizie legate all’agroalimentare italano. La legge Ue anti-grassi contro la Nutella, le polemiche sugli ogm, la politica energetica nucleare, i premi alle aziende “green” e quelli, di Stato, a chi fa soldi taroccando i prodotti alimentari italiani.

Sdp fa un piccolo riassunto del tutto e il contrario di tutto che è accaduto negli ultimi sette giorni.

Dunque si comincia con l’ennesima assurdità dell’Unione Europea che stanca di misurare normare la dimensione delle angurie o la lunghezza delle zucchine propone una legge che obblighi le industrie dolciarie a stampare in etichetta avvisi sui pericoli di grassi e zuccheri contenuti in torte, biscotti o creme al cioccolato. Subito il popolo della Nutella, la crema made in Ferrero, è insorto. Ma ve lo immaginate un barattolo della leccornia che ha fatto felici milioni di bambini e di adulti con la scritta “può provocare l’obesità”. L’Ue ha promesso di rivedere la cosa, salvo poi non avanzare ostacoli alla produzione e commercializzazione di formaggio fatto senza il latte.

Urgono decisioni, possibilmente sagge.

Poi, mai sopita, c’è la polemica sugli ogm, gli organismi geneticamente modificati. La contrapposizione tra favorevoli e contrari non accenna a sfumare. Qualche volta coinvolge persino politici dello stesso schieramento e della stessa regione. È il caso del neo ministro dell’Agricoltura, Galan possibilista sull’uso degli Ogm in agricoltura, al contrario del suo successore, l’ex ministro Zaia – quello che ha sdoganato i panini di Mc Donald’s in salsa italiana – che ha recentemente dichiarato gli Ogm come contrari agli agricoltori.

Urge chiarimento, possibilmente in sintonia.

Ormai è deciso: il Governo italiano, invece che nelle energie rinnovabili, crede nel nucleare. E gli italiani sono stanchi di pagare la bolletta energetica più cara d’Europa con quei furboni di francesi che costruiscono centrali a gogò, possibilmente vicino al confine con l’Italia, facendoci fare la figura dei fessi e razziati. Bhe, che vi aspettate da gente che si guadagna l’ingresso ai mondiali di calcio con un doppio fallo di mano (battutaccia, ritiro…). Poi, dall’altra parte la Coldiretti premia le aziende verdi che producono ad impatto zero. Bho…

Infine la storia più assurda.

Hanno nominato 25 nuovi Cavalieri del Lavoro. Tra loro nomi noti del food: come l’industriale caseario Gian Domenico Auricchio (“piace piccanto…”); Aldo Balocco (panettoni, colombe e affini); Maria Cristina Loredan Rizzardi (vini), c’è persino Mauro Moretti, l’amato e odiato Ad delle Ferrovie.

Però c’è anche tal Sebastiano Pitruzzello, classe 1940, siciliano, emigrato tanti anni fa in Australia dove ha fondato un’azienda alimentale la Pantalica, con cui ha fatto i dollari con i formaggi, cioè con le imitazioni dei caci italiani, ma fatti nella terra dei canguri dove, per legge, uno può imitare quello che vuole senza che nessuno gli rompa i cabasisi (vedi Camileri-Montalbano).

Cioè la Repubblica Italiana, quella che fa guerra ai tarocchi del Made in Italy, quella che multa di migliaia di euro una signora che compra una borsa falsa-griffe da un venditore extracomunitario, ebbene questa Repubblica premia con una onorificenza un tizio che fa i soldi vendendo agli australiani falsi mozzarelle, parmigiano, pecorino e persino una crema di cioccolato spalmabile – la Choc ezy – sulla falsariga della Nutella. Un’ottima ricostruzione della vicenda la trovate sul sito dell’agenzia il Velino.

In Piemonte direbbero: “rob da mat”.

Filippo Larganà (Filippo.largana@libero.it)

Lascia un Commento


I commenti inviati non verranno pubblicati automaticamente sul sito, saranno moderati dalla redazione.
L’utente concorda inoltre di non inviare messaggi abusivi, diffamatori, minatori o qualunque altro materiale che possa violare le leggi in vigore.
L’utente concorda che la redazione ha il diritto di rimuovere, modificare o chiudere ogni argomento ogni volta che lo ritengano necessario.